Alcuni mesi fa un altro caso ha destato sdegno: quello di una bambina cristiana di 9 anni che ha subito uno stupro di gruppo da tre giovani musulmani. Le violenze sui bambini sono commesse con facilità, spiega una fonte di Fides che assiste le vittime, soprattutto perché i colpevoli restano impuniti: l’ingiustizia alimenta il circolo vizioso della violenza. Nel 2004 un caso che fece scalpore sui mass-media e in tutto il mondo fu lo stupro brutale di una bimba di due anni e mezzo, Neha Munir, violentata perché suo padre, il cristiano Munir Masih, rifiutò di convertirsi all’Islam. Dopo un lungo calvario, la famiglia di Neha è fuggita in Canada. Neha è divenuta simbolo di tutti i bambini abusati in Pakistan. L’Ong LEAD (“Legal Evangelical Association Development”), che si dedica alla promozione sociale dei cristiani in Pakistan, nota che alle donne cristiane sono negati dignità e ogni diritto umano. In particolare le ragazze cristiane sono spesso trattate “come merce”. Secondo dati raccolti da Fides, ogni anno sono circa 700 i casi di ragazze delle minoranze religiose (cristiane o indù) che vengono stuprate o rapite, anche a scopo di conversione. La “All Pakistan Minorities Alliance” (Apma), ha creato uno speciale team legale che fornisce assistenza legale gratuita alle minoranze religiose, come le famiglie coinvolte in tali casi di violenza. a cura della Redazione Papaboys*
* La fonte dell’articolo è ripresa da: Agenzia Fides