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Padre Lombardi: Papa Francesco a Sarajevo nel segno della pace

Padre Lombardi: Papa Francesco a Sarajevo nel segno della paceUn’agenda serrata quella del viaggio apostolico del Papa il 6 giugno prossimo a Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina. A presentarla, questa mattina in Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, che ha messo in luce la centralità della pace, della riconciliazione e del dialogo interreligioso. Il servizio di Paolo Ondarza:

Un evento di grande significato. Padre Lombardi definisce così la prossima visita del Papa a Sarajevo su invito del card. Puljic. Precedente importante – ha indicato il direttore della Sala Stampa Vaticana – il viaggio di Giovanni Paolo II nel 1997, realizzato dopo che nel 1994 non gli era stato possibile visitare la Bosnia ed Erzegovina. “La pace sia con voi” campeggia sul logo del viaggio ad indicare la centralità dei temi della riconciliazione in un paese complesso dove tre membri, rappresentanti i musulmani, i serbi e i croati, si alternano alla presidenza alla presenza di un alto rappresentante Onu. Complessa anche la struttura della popolazione di 3,8 milioni persone:  40% musulmani, 31% ortodossi e 15% cattolici:

“I musulmani sono la popolazione – chiamata anche ‘bosniak‘ – della Bosnia, gli ortodossi sono in grandissima parte serbi, come etnia, e i cattolici sono croati. Quindi, c’è una molteplicità religiosa che corrisponde – grosso modo – alla molteplicità etnica con queste tre componenti principali”.

Il messaggio del Papa mirerà alla costruzione della riconciliazione per il futuro del Paese che esce da anni drammatici di guerra e dove difficile è la situazione economica. Fondamentale il dialogo interreligioso:

“Quindi, l’incontro interreligioso anche durante il viaggio sarà particolarmente importante e significativo”.

Al seguito del Papa ci saranno i card. Tauran e Koch, presidenti rispettivamente dei dicasteri vaticani del Dialogo Interreligioso e dell’Unità dei Cristiani. Sarà presente come di consueto anche un dipendente laico vaticano. La partenza alle 7,30 da Roma con arrivo a Sarajevo alle 9; quindi il benvenuto al palazzo presidenziale con i tre membri della presidenza e l’incontro con le autorità. Seguirà la Messa nello stesso stadio che ha ospitato Giovanni Paolo II: 60 mila i posti disponibili. Il Papa parlerà in italiano e lungo gli spostamenti in papamobile scoperta passerà in rassegna i cimiteri presenti nei parchi della città. Il pranzo avverrà in nunziatura dove Francesco incontrerà i sei vescovi della Bosnia ed Erzegovina, ricevuti nel marzo scorso in Vaticano. Nel pomeriggio l’incontro in cattedrale con sacerdoti, religiosi e seminaristi che porteranno al Papa le loro testimonianze:

“Credo che saranno testimonianze piuttosto forti, intense, drammatiche per la storia che verrà raccontata…”

Seguiranno l’incontro ecumenico e interreligioso nel centro studentesco francescano e quello conclusivo con i giovani nel centro diocesano Giovanni Paolo II, quindi il congedo e la partenza per Roma alle 20. Prevista una breve conferenza stampa in aereo. Ancora padre Lombardi:

“Il volo è breve quindi la conversazione con il Papa, se ci sarà, sarà breve”

Interpellato su un eventuale pronunciamento del Papa sulle apparizioni di Medjugorie in occasione del viaggio, il direttore della Sala Stampa ha risposto:

“Io credo che non ci sia da aspettarselo. Quindi io non mi aspetto dei riferimenti a Medjugorje. Il Papa è libero di parlare di quello che crede, quando crede. Non tocca a me, quindi, dirgli che cosa deve fare. Però se la domanda è: ‘Ti aspetti, ci dobbiamo aspettare, che ne parli?’ Io non me l’aspetto”.

Su Medjugorie, ha detto padre Lombardi, la commissione incaricata ha consegnato il suo contributo alla congregazione per la Dottrina della Fede che continua ora a svolgere le sue considerazioni.

“Ma non ho nessuna previsione di tempi e di modi specifici della conclusione”.

A proposito della questione sicurezza, padre Lombardi ha escluso preoccupazioni o minacce particolari a riguardo.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

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