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Padre Jozo: ‘Ritorniamo al primitivo fervore delle prime apparizioni a Medjugorje’

Padre Jozo:”Ritorniamo al primitivo fervore delle prime apparizioni a Medjugorje”

Così parlo ai pellegrini intervenuti al Festival dei giovani del 1999, Padre Jozo racconta i primi tempi delle apparizioni.

La storia dei primi giorni delle apparizioni, dal racconto di una persona che ebbe un ruolo di primo piano, in quegli avvenimenti accaduti a Medjugorje nel lontano 1981. Da leggere e meditare

 

Ecco alcune parole estratte dal suo lungo racconto, fatto ai giovani in quella occasione.

«…Quando di ritorno da Zagabria, ho sentito parlare delle apparizioni, ebbi subito l’impressione che fosse una messa in scena organizzata dai nemici della Chiesa per scoraggiare e annientare la mia attività specialmente tra i giovani.

Vedevo fiumane di gente accorrere sul Podbrdo, mentre la Polizia non interveniva. Ho interrogato i ragazzi, registrando tutto e mi impressionava sempre più la loro serenità in contrasto con il mio scetticismo…

Un giorno stavo a pregare in Chiesa con il breviario, sempre in preda ai miei dubbi e ho sentito una voce più forte e più chiara di quella con cui ora vi parlo e diceva: “Esci, proteggi i veggenti”. medjugorje

Ho lasciato il breviario nel terzo banco -ricordo bene- e sono uscito: ero solo in Chiesa, perché tutti erano sulla collina. Tenevo ancora la maniglia e non avevo messo fuori il piede,
quando i veggenti sono venuti gridando: “La Polizia ci insegue!”

“Bene, venite con me”. E li ho portati in una stanza della canonica e ho chiuso a chiave, sedendomi poi sotto i cipressi. Subito è arrivata la Polizia che mi ha chiesto: “Ha visto i ragazzi?” Ho risposto: “Si, sono passati”. E loro sono corsi al villaggio di Bijakovici.

Il 30 giugno (’81) feci anche un’omelia alla gente e dicevo loro che non erano necessarie le apparizioni e che Gesù si trovava in Chiesa. “Che bisogno c’è di andare sul colle? Venite in Chiesa dove trovate sicuramente Gesù…”

Alla fine della Messa, mi sento tirare il camice dal chierichetto: era Jakov che aveva un messaggio da dire alla gente. Misi Jakov al microfono e lui disse: “La Madonna vuole che si preghi con il Rosario”.

Mentre mi dirigevo in sacrestia, vidi che la gente non si muoveva per uscire, anzi sentivo piangere: tutta la Chiesa piangeva e vedevo tante corone nelle mani. Tornai presto sul presbiterio a recitare il Rosario con tutta la gente: una semplice frase della Madonna ripetuta da un bambino aveva ottenuto ciò che io non ero mai riuscito a ottenere con tutte le prediche in 8 mesi da che ero a Medjugorje.

Anche la notte la Chiesa e il piazzale si sono riempiti e mentre pregavamo continuamente con il Rosario, la Madonna è apparsa e ha benedetto tutto il popolo, tutti i presenti e tutta la Chiesa. Poi ha ripetuto: “Pregate tutti i giorni così”.

Allora la gente si è sentita piena di gioia, perché ha conosciuto la volontà della Madonna.
Successivamente Maria ha detto che bisognava digiunare il mercoledì e i venerdì. Tutti hanno digiunato a pane e acqua, anche gli operai nelle mense: non si sono limitati a cambiare la carne con il pesce!Medjugorje

Dopo 3 giorni di digiuno sono cominciate le confessioni: più di 150 sacerdoti hanno confessato per tutto il giorno e la notte. Il clima della parrocchia era completamente cambiato. Poi, dopo questi 3 giorni, la Madonna contenta ci ha detto: “Pregate con il cuore, non per abitudine” e ancora “Prima di pregare, ognuno deve perdonare i nemici, offrirli al Padre e desiderare per loro la grazia e la benedizione”.

L’ho detto ai miei parrocchiani e loro hanno detto “Sì, assieme”, perché in quei giorni a Medjugorje tutti erano uncuor solo. Ma come era difficile perdonare! Sembrava di essere entrati in un deserto dopo tanto entusiasmo.

Dissi ai miei parrocchiani di chiedere la grazia di poter perdonare e poter riprendere a
pregare. Eravamo in Chiesa tutti muti da circa 20 minuti e pareva non ci fosse via d’uscita. Allora Maria ci ha fatto un grande regalo.

Un signore al centro della Chiesa ad alta voce ha pregato così: “Signore, io ho perdonato, perdonami”. E ha cominciato a piangere. Allora tutti abbiamo pianto come si fosse aperto un rubinetto di acqua; tutti abbiamo sentito il desiderio di pregare come lui e si è formato nella Chiesa un solo coro che diceva: “Signore, anch’io ho perdonato, perdonami”, ripetuto mille volte.

Allora è stato possibile pregare con il Rosario e abbiamo pregato proprio con il cuore -non possiamo dimenticarlo- e abbiamo capito da che cosa nascono l’amore e la riconciliazione. Durante la funzione ci siamo sentiti veramente alla stessa mensa e il giorno dopo per le strade di Medjugorje sono successe altre grandi cose: gente che non si guardava, ha veramente perdonato, ha ripreso a scambiarsi parola, a stare alla stessa tavola insieme.

La mattina dopo abbiamo visto nel cielo una enorme scritta luminosa: MIR, pace, che si muoveva dal Krizevac alla Chiesa, come un fiume di fuoco. Allora abbiamo capito che cosa
era necessario fare perché il Signore ci desse la vera pace…»

«Beata é la mamma di Dio, ma più beata è ogni persona che fa la volontà di Dio. “Oggi vi invito ad essere con Gesù attraverso la preghiera”, ha detto la Madonna in un messaggio, quando l’uomo accetta la preghiera, allora vengono i frutti perché Dio ha detto che questi non mancheranno. Bisogna andare alla preghiera con cuore pulito ed aperto.

Occorre pregare con il cuore. E’ necessaria una grande disponibilità ed umiltà per essere con Gesù nella preghiera. Non prega più nessuno perché non si prega in famiglia…
Anche sacerdoti e vescovi non pregano. Medjugorje prende piede perché si prega. Non serve un parroco moderno, ma serve un parroco che stia davanti al Santissimo e che preghi.

Se non preghiamo in famiglia, anche se andiamo in chiesa, a messa, non abbiamo la fede. Il nostro fare non può essere sostituito da nessuna regola che elimini o riduca la preghiera. Tutti coloro che non pregano sono contro Medjugorje.

Chi non prega è come il fico che non porta frutti. Il messaggio più comune della Madonna è questo: essere con Gesù attraverso la preghiera, il digiuno, i sacrifici. Dice Maria: “Non potete testimoniare e parlare della preghiera se non pregate”.

La Madonna non ci permette di parlare della preghiera se non preghiamo e così di parlare dei messaggi se non li viviamo. La preghiera del cuore e questo accade quando ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo. Non si cambia con l’intelligenza, ma con il cuore e con l’amore. Noi viviamo un tempo di grazia, come diceMaria; approfittiamone di questo momento».

Fonte: Eco di Maria Regina della Pace n.ro 143 Gennaio – febbraio 1999

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