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Oggi, 6 gennaio, è Sant’Andrea Corsini: il vescovo dei miracoli. Preghiera per ottenere grazie!

Sant’Andrea Corsini, vescovo: vita e preghiera

Andrea Corsini è stato un religioso italiano dell’Ordine Carmelitano, vescovo di Fiesole e legato pontificio a Bologna. Fu insigne per la sua vita austera e per l’assidua meditazione delle sacre Scritture, restaurò i conventi devastati dalla peste e governò con saggezza la sua Chiesa, portando conforto ai poveri e riconciliando i nemici.

La sua storia

Andrea Corsini nasce a Firenze il 30 Novembre 1302 da una nobile famiglia fiorentina. Sua madre, prima di metterlo al mondo, disse di aver visto in sogno il suo figliolo nelle sembianze di un lupo, trasformato poi in agnello.

In gioventù, Andrea, sembra sia stato davvero “una testa calda”, un lupo, o meglio un giovane leone, come si direbbe oggi per definire quel tipo di giovane arrogante, spendaccione e ozioso. Andrea, però, riuscì a sentire il soffio dello Spirito, che si tradusse in un irresistibile richiamo alla mistica pace del Carmelo. Maturò infatti la decisione di diventare un frate carmelitano e nel 1318 venne ammesso al noviziato nel convento di Firenze.

A uno zio che tentava di riportarselo a casa, prospettandogli un eccellente matrimonio, rispondeva: “Che ne farei di questi beni, se poi non avessi la pace del cuore?”.

Nel 1328 viene ordinato sacerdote e venne inviato a Parigi per approfondire gli studi teologici e filosofici. Fu poi ammesso alla corte pontificia di Avignone.

Tornò dal soggiorno parigino più irrobustito non solo culturalmente, ma anche nello spirito.

Durante il viaggio di ritorno, narrano i suoi biografi, operò alcune prodigiose guarigioni.

Sant'Andrea Corsini
Sant’Andrea Corsini

Vescovo di Fiesole

Tornò a Firenze quando imperversava l’epidemia della peste. Venne eletto superiore provinciale dell’Ordine nel 1348 e, due anni dopo, essendo morto di peste il vescovo di Fiesole, Andrea fu chiamato a succedergli.

Cercò di sottrarsi all’alto incarico, di cui si reputava indegno, andando a nascondersi in un lontano eremo, ma il suo nascondiglio venne scoperto da un fanciullo. Andrea interpretò quell’episodio come un invito all’obbedienza e accettò la nomina.

Per ventiquattro anni resse la diocesi di Fiesole, non sempre con la mansuetudine dell’agnello, poiché il suo rigore ascetico e la sua assoluta dedizione al ministero pastorale non erano sempre graditi a coloro che non ponevano eccessivo zelo nel servizio del Signore.

Della sua carità beneficiarono soprattutto i poveri e della sua opera di pacificatone trassero vantaggio non solo i battaglieri comuni toscani, ma anche la città di Bologna, dove Papa Urbano V lo mandò a mettere pace tra i cittadini, dove si dedicò alla pacificazione delle fazioni cittadine in lotta tra loro. Durante quella missione subì anche il carcere.

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La morte

Si ammalò mentre celebrava la messa di Natale del 1373; muore nel giorno della festa dell’Epifania del 1374.

La Chiesa lo ricorda il 6 gennaio mentre i Carmelitani Scalzi ne fanno memoria il 9 gennaio ed i Carmelitani lo celebrano come festa, sempre al 9 gennaio.

(Fonte it.cathopedia.org)

Preghiere a Sant’Andrea Corsini

Glorioso Sant’Andrea oggi ti eleggo
a mio speciale patrono:
sostieni in me la Speranza,
confermami nella Fede,
rendimi forte nella Virtù.

Aiutami nella lotta spirituale,
ottienimi da Dio tutte le Grazie
che mi sono più necessarie
ed i meriti per conseguire con te
la Gloria Eterna. Amen.

Carlo Acutis, Natale con un santo!

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