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Nuovi raid su Iraq e Siria contro postazioni dell’Is

ANSA709823_Articolo - CopiaContinua la guerra contro lo Stato Islamico in Iraq e Siria: nelle ultime ore diversi raid della coalizione internazionale hanno ucciso numerosi jihadisti. Morto anche il leader dell’Is a Mosul. Grave la situazione in territorio siriano, dove le bombe del regime hanno colpito oltre ai miliziani più di 40 civili, tra cui sette bambini.

Proprio ieri, nel messaggio Urbi et Orbi, il Papa aveva parlato di “tutti quegli Erode” che provocano con le loro spade vittime innocenti.

Gli aerei della coalizione internazionale a guida americana continuano a sganciare le loro bombe contro le aree e i villaggi occupati dai jihadisti dello Stato Islamico (Is) che sembrano perdere terreno dopo i successi delle milizie curde, soprattutto nell’enclave di Kobane sotto assedio dallo scorso 16 settembre.

In Iraq in particolare sarebbero oltre 20 i miliziani uccisi, 33 quelli feriti dai bombardamenti nella provincia di Ninive, piena di covi dei terroristi.

Un duro colpo all’Is è arrivato sempre oggi con la morte di uno dei suoi leader, Saleh Hamid, considerato il “governatore jihadista di Mosul”: la notizia è stata confermata dalla Cnn che cita fonti della polizia irachena. Altre vittime si contano a Sinjar, nel Kurdistan iracheno, con 6 peshmerga rimasti uccisi e altri 11 feriti per i colpi di mortaio sparati dai guerriglieri.

Drammatica la situazione in Siria, dove gli attacchi dell’aviazione di Assad su due villaggi del Nord controllati dai jihadisti hanno invece portato alla morte 40 civili, tra i quali sette bambini. A dirlo è l’Osservatorio siriano per i diritti umani con base a Londra, secondo cui tra le decine di feriti “molti sono in gravi condizioni”. Intanto mentre si ricompongono le alleanze per fronteggiare la minaccia dello Stato islamico, con la Turchia, disposta a sostenere Baghdad, il numero dei profughi tra Siria e Iraq aumenta a dismisura: a loro ieri è andato il pensiero del Papa che nell’Urbi et Orbi ha pregato perché ricevano gli aiuti umanitari necessari per sopravvivere alle rigidità dell’inverno. Da Francesco anche il monito perché sia messa fine ad ogni brutale persecuzione, subita in queste aree del mondo, da gruppi e minoranze religiose; infine il grido per i bambini “prime vittime del conflitto”, “massacrati sotto i bombardamenti”, “uccisi dalla spada di tanti Erode”.

Il servizio è di Cecilia Seppia per la Radio Vaticana

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