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E’ morto un italiano perbene! E lo ricordiamo. Tommaso da 13 anni abitava in un camper

Dopo l’occupazione dell’alloggio popolare in cui vivevano, Tommaso e Donatella hanno vissuto qualche mese in auto e poi, da 13 anni, in un camper a Torre Maura. La loro storia e la loro “dignità” sono state raccontate nella galleria fotografica “The right place”, di Moscatelli. Che oggi lo saluta: “Te ne vai con la tua valigia piena di dignità”

ROMA – La malattia e la vita in camper non vanno d’accordo. Ma la dignità ha un prezzo, la coerenza anche: così Tommaso, nonostante il diabete che lo indeboliva, non ha voluto chiedere l’elemosina a nessuno. Ed è morto stamattina all’alba, nel camper a Torre Maura, che da circa 13 anni era, per lui e sua moglie, l’unica casa, dopo che l’abitazione popolare in cui vivevano regolarmente era stata occupata. Un’abitazione che era stata assegnata loro anche in considerazione della malattia cronica di Tommaso. La vita di questi due anziani – 71 anni lui, 66 lei – in una “casa con le ruote”, la scelta di non pesare sui figli, la capacità di conservare, nonostante tutto, la propria dignità, erano state scovate dal fotografo Fabio Moscatelli che, dopo tre anni di amicizia e lavorazione, aveva dedicato a Tommaso e Donatella la galleria fotografica “The right place”, di cui avevamo scritto meno di un anno fa.

Poche ore fa la notizia arriva proprio da Moscatelli, che in un post si rivolge direttamente a Tommaso, ritratto sulla soglia del suo camper: “Conoscendoti so che lo hai fatto apposta: venerdì ci sarà una serata fotografica dedicata alla periferia, in cui avevo pensato già di parlare di te, ma ti conosco ripeto, e so che vuoi essere sempre un po’ primo attore. Stavolta però hai deciso di farlo nel modo più doloroso: stamattina alle 5 te ne sei andato; e io che per il mio egoismo di non riuscire a vederti soffrire, non ti ho neanche salutato”. Tommaso se ne è andavo nel suo camper, dove ha deciso di rimanere fino all’ultimo, nonostante la sofferenza che la malattia gli procurava, “rifiutando perfino l’assistenza sanitaria che ti spettava; l’ospedale non faceva per te, il camper era casa tua”.






Mai Tommaso e Donatella hanno voluto chiedere un favore, mai hanno domandato ospitalità, nemmeno ai propri figli. Anche se la loro casa l’avevano persa ingiustamente, perché spettava loro di diritto. “Te ne vai con la tua valigia piena di dignità; ti ho sempre definito un gigante di dignità! – commenta ancora Moscatelli – Chi doveva renderti la tua casa non è stato capace neanche di farti morire con un tetto sulla testa; quello di un ospedale non faceva per te, meglio morire in strada ma sotto le stelle, più libero di tanti schiavi inconsapevoli, nel tuo camper”. Il “posto giusto”, fino alla fine. Il posto giusto, ha deciso Tommaso, anche per morire.




(cl/redattoresociale)

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