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Mons. Paglia: da laici grande contributo a Sinodo famiglia

“Rileggere insieme il Sinodo straordinario sulla famiglia”. Con questo titolo si sono aperti oggi a Roma i lavori del Convegno internazionale - promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia e dalla segreteria del Sinodo dei vescovi“Rileggere insieme il Sinodo straordinario sulla famiglia”. Con questo titolo si sono aperti oggi a Roma i lavori del Convegno internazionale – promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia e dalla segreteria del Sinodo dei vescovi – cui prendono parte oltre 80 movimenti e gruppi per la famiglia e la vita, provenienti da 30 diversi Paesi. A dare il via ai lavori, in corso fino a sabato, il segretario del Sinodo, il cardinale Lorenzo Baldisseri, e mons. Vincenzo Paglia, presidente del dicastero vaticano per la famiglia. Mons. Paglia spiega le ragioni di questo convegno, nell’intervista di Davide Dionisi per la Radio Vaticana:

R. – E’ la prima volta che tanti movimenti familiari si ritrovano assieme per dibattere attorno a un tema come quello della famiglia, che non è solo la ragione della loro esistenza perché nonostante la varietà, alla fine, quello che unisce tutti è il tema della famiglia nel mondo. Ma il valore aggiunto è che ciò accade in questo momento storico che è qualificante nei confronti della famiglia, sia per il Sinodo che la Chiesa sta svolgendo, sia anche per la situazione nel mondo. E’ impressionante l’attenzione dei mass media su questo tema e su questo evento del Sinodo.

D. – Lei ha detto nella sua relazione introduttiva che c’è bisogno di una profezia in più…
R. – Sì, non c’è dubbio, anche perché la profezia della famiglia in un mondo dove l’individualismo impera, dove le disuguaglianze sociali provocano una violenza incredibile all’interno delle famiglie e anche fuori – pensiamo ai bambini, agli anziani, pensiamo alle banlieue dove le famiglie sono disgregate – in questo mondo conflittuale e individualizzato, la Chiesa deve riscoprire la responsabilità di annunciare la famiglia come una buona notizia, come una cosa appetibile, come una cosa attraente, perché il tema di fondo direi che è questo. La cultura contemporanea ha messo a lato, ha messo al margine la famiglia: non è più attraente, tanto che i giovani preferiscono rimandarla, preferiscono non legarsi, preferiscono restare a casa propria o peggio ancora preferiscono essere soli.

D. – Che contributo vi aspettate dai laici in vista anche del Sinodo?
R. – Un contributo particolarmente qualificato perché i movimenti laicali nati dopo il Concilio hanno sottolineato l’importanza della famiglia e spendono la loro vita per questo: sono uomini, donne, famiglie che stanno vivendo una straordinaria avventura. Io mi chiedo: chi meglio delle famiglie può parlare delle famiglie? Chi meglio di persone impegnate ad aiutare le famiglie che soffrono, a sostenere le giovani coppie, può parlare meglio di questi temi? Credo che questo sia parte integrante del Sinodo.

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