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Mia, la bimba di 6 anni che aiuta i clochard: ‘Gli dono il mio salvadanaio’

Mia la bimba che a Macerata ha aiutato un clochard

Sarebbe molto contenta di sapere che le istituzioni si prendono a cuore simili casi…

LA STORIA – A Macerata, una bimba di 6 anni, dopo aver visto un clochard seduto lungo corso Cavour a chiedere l’elemosina ha deciso di fare un gesto bellissimo.

Mia Ortensi, questo il nome della bimba, gli ha subito dato quelle poche monete che aveva con sé e ha chiesto anche alla madre di dargli qualcosa.

“Mia – racconta la mamma, Ana Bermejillo – è tornata a casa, ha preso il salvadanaio ma si è accorta che quanto aveva non era sufficiente per una casa, che è quello di cui secondo lei quell’uomo ha bisogno”.

Mia ha preso carta e matita per scrivere una lettera a quell’uomo e indicargli la strada da fare da quel punto di corso Cavour per arrivare all’ufficio postale più vicino. Lì potrebbe imbucare la lettera che lui avrebbe potuto scrivere a Babbo Natale perché vedesse risolti i suoi problemi…”.

Prosegue la donna “In quel momento non abbiamo voluto invadere la sua vita ponendogli domande, magari avrei dovuto farlo ricordando quando a Madrid, la mia città, collaboravo con ‘Solidarios para el Desarrollo’. Ogni mercoledì facevamo il giro della città, con i termos di caffè e brodo caldo. In quei momenti ho capito quanto fosse importante anche avere un colloquio con loro, scambiare due parole”.

Mia Ortensi e il suo aiuto ai clochard
Mia Ortensi e il suo aiuto ai clochard

L’auspicio di Mia è che il cuore dei bambini possa battere per gli altri, che possano vedere la sofferenza di chi è ai margini della società e che gli adulti a volte non scorgono persi nella routine di tutti i giorni e nella fretta. “Mi piacerebbe – ha detto Mia – che ci fossero altri bambini pronti ad aiutarlo. Per il mio compleanno nonno Paco mi ha promesso dei soldi: una parte li darò a quel signore e con l’altra farò un regalo a mamma”.

E se non ci fosse solo quell’uomo a chiedere aiuto? Se ce ne fossero anche altri?

“Mia figlia – ha aggiunto la madre – ha chiesto come potrebbe aiutare quella persona, lei sarebbe poi molto contenta di sapere che le istituzioni o le associazioni si prendono a cuore simili casi, che le loro porte sono aperte per queste realtà”.

La madre ha scritto questa storia sulla sua pagina Facebook, visibile solamente agli amici, che ha riscosso tanti consensi. Quanto fatto da Mia va dritto al cuore, perché colpisce la spontaneità disinteressata dei bambini dai quali spesso riceviamo splendide lezioni. (Fonte Il Resto del Carlino – L’Agone)

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