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‘Mia figlia è nata grazie a lui’. Ecco il miracolo che farà diventare santo Paolo VI

Storia di Natale. Storia di un miracolo e di un grande papa presto santo: Paolo VI, il pontefice bresciano di Concesio. Storia di Amanda, oggi tre anni di vita, bambina del miracolo. Un miracolo che la Congregazione per le cause dei Santi ha riconosciuto compiuto, per “intercessione”, da papa Montini.

Papa Paolo VI con la famiglia

Qualche mese fa il parere favorevole della commissione teologica, seguito da quello recentissimo, il 13 dicembre, della commissione medica. Canonizzazione ufficializzata in queste ore dal Vaticano. Rimangono il passaggio nella commissione dei cardinali e l’approvazione definitiva da parte del papa.

La cerimonia della proclamazione sarà nell’ottobre del 2018, a tre anni dalla beatificazione, in occasione del Sinodo dei vescovi sui giovani, a Roma. Villa Bartolomea è un piccolo centro della Bassa Veronese. Vanna è una giovane mamma, felice alla sua seconda gravidanza dopo la nascita di un maschietto, Riccardo. Alla tredicesima settimana si verifica la rottura della placenta. Vanna viene ricoverata all’ospedale di Legnago, dove sua madre lavora come infermiera. I medici scuotono la testa. Hanno tentato con le amnioinfusioni, due sono andate in porto, non la terza. Il feto non può sopravvivere, completamente privato com’è del liquido amniotico. Non rimane che interrompere la gravidanza. Vanna dice di no. Ha tanta fede. Accetta il consiglio di un’amica. Si reca a pregare al Santuario delle Grazie, a Brescia, dove è conservata una reliquia di Paolo VI: la maglietta a pelle insanguinata che il pontefice indossava all’aeroporto di Manila quando, appena sbarcato, venne ferito dal coltello del pittore boliviano Benjamin Mendoza, un fanatico che si era travestito da prete. Era il 27 novembre del 1970. Vanna prega il beato Paolo VI per quel bambino che vuole che nasca e viva. Giunta alla ventitreesima settimana viene ricoverata all’ospedale di Borgo Roma, a Verona. È un Natale santo e magico insieme quando Amanda viene al mondo, il 25 dicembre del 2014, dopo un viaggio verso la luce che è durato ventisei settimane e quattro giorni, anziché a termine della gravidanza. Uno scricciolino di 865 grammi. Vivrà. Vive in buona salute. Ecco il miracolo di Paolo VI, riconosciuto dalla Chiesa.






Mamma Vanna per ora sceglie il silenzio. «Non ho mai dubitato – fa sapere soltanto – che sia stato un miracolo. Parlerò quando papa Francesco lo avrà proclamato santo». Chiara Montini è la nipote, figlia di Francesco, uno dei due fratelli di Giovanni Battista Montini. «È scontato dire che è una gioia. Per noi della famiglia è una grossa responsabilità. Già avevamo un papa. Fra poco avremo un santo. È come se da oggi tutti noi fossimo chiamati a essere un po’ più bravi. Per le nuove generazioni l’esempio è importante. Quindi una grossa responsabilità, sostenuta da una immensa gioia». Rimane la dolce marea dei tanti ricordi.

«SONO NATA nel 1954, quando lo zio è stato nominato arcivescovo di Milano. Ricordo me e mia sorella in visita all’arcivescovado e in Svizzera, quando riusciva a ritagliarsi qualche giorno di vacanza. Soprattutto ricordo la grande confidenza fra lui e i suoi due fratelli, mio padre e lo zio Lodovico, che veniva dall’insegnamento ricevuto dai genitori. Con l’Istituto Paolo VI mi sto occupando del suo epistolario con la famiglia. Tutte le lettere sono un insegnamento di attualità, di modernità. Ecco perché in papa Francesco ritrovo Paolo VI».




Fonte www.ilgiorno.it

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