Pubblicità
HomeTestimoniumMi chiamo Alessandro e la mia conversione a Gesù Cristo è avvenuta...

Mi chiamo Alessandro e la mia conversione a Gesù Cristo è avvenuta in carcere

Un saluto a tutti, Mi chiamo Alessandro, sono un cristiano evangelico. La mia esperienza religiosa nasce nel cattolicesimo come per gran parte di noi, ma ero fondamentalmente ateo fino a quando nel 1999 in carcere, a Piacenza, ho trovato un Vangelo.

La mia conversione al Signore:
———————–
……. si è proprio così qualcuno mi ha parlato, qualcuno mi ha toccato.
No, non ti scriverò di esperienze mistiche, apparizioni particolari, non ti chiederò di rendere quel luogo, il carcere, un santuario da andare a visitare. Ma di certo mi sento miracolato. Non ti dirò di rituali particolari, celebrazioni appariscenti, nulla di tutto questo.
Ma cominciamo con ordine, con la mia vita, sarò breve, seguimi per favore….

Lavoro in carcere, un lavoro ben remunerato, rispetto a quello che facevo prima, il barista.
Lontano da casa, Piacenza (sono di Roma).

Da giovane, chissà perchè, avevo deciso di bestemmiare almeno 100 volte al giorno, le contavo. Se la sera non avevo raggiunto quel numero lo facevo di seguito potevo così addormentarmi “tranquillo”.
Mai cattivo completamente, agli occhi degli uomini.
Sesso la prima volta a 24 anni.
Appassionato di PC, Commodore e star trek ….

Vinco il concorso in Polizia Penitenziaria, vado a Piacenza. Conosco sesso, droga e discoteca., “quanto mi sono perso” pensavo.

Nato da una famiglia modesta, sopratutto economicamente. Mia madre catechista, mi “imponeva” la Chiesa Cattolica, catechesi, corale, devo dire mi sono divertito, di Dio, ben inteso, non me ne fregava niente, più delle ragazze.

Quante battaglie con lei, e con la mamma della mia fidanzatina. “Il big bang”, dicevo, “la scienza”, ribadivo. Tutto sommato avevo la mia divinità e la “mia” fede.

“Mia madre, a seguito di una forte depressione dopo il parto dell’ultima amata sorellina, la terza, si impicca, si uccide, per molti versi me ne sono sempre fatto una colpa anch’io, potessi oggi potergli rispondere a quegli inviti pressanti che mi faceva sulla necessità di cercare Dio!!!!

“Ok all’ora divertiamoci, sesso droga e discoteca.”

Arrivo a Piacenza e l’Emilia è certamente generosa per certi vizi.






Mi impegno nel sindacato, faccio rumore, manifestazioni davanti al carcere per la mensa e altre cose simili.
Mi rendo antipatico al Comandante, non ai miei amici.
Bene la mia vita prosegue, il punto più basso, probabilmente, una notte al Block House (quello che nei moderni carceri è il primo blocco, il primo controllo). Freddo, stufetta ed M12 in mano (la piccola mitraglietta). Scrivevo poesie, pensavo a mia madre, a stento ho vinto la morte quella sera pensavo, “ora ti raggiungo”…

Continua la mia vita, droga sesso e discoteca, il lavoro diventa più difficile, ho bisogno di valium la mattina per essere tranquilo e lavorare bene con i detenuti, la pressione è sempre alta, e i modi le maniere devono essere sempre misurate, nei limiti del possibilie.

La notte in carcere avvolte mi addormento, magari brevemente, ogni 2 ore un giro per vedere se i “camosci” (i detenuti nel nostro gergo) stanno bene, se qualcuno di loro muore e il dottore lo trova freddo, sono guai.
Un detenuto mi denuncia per percosse, 2 anni di indagini.

…… QUELLA NOTTE non potevo essere tranquillo, il comandante era in giro. Mi cercava, non potevo correre il rischio di appisolarmi. Cerco il modo di restare sveglio. Il banco è pieno di giornali, di quelli che parlano di droga sesso e discoteca, non mi sono mai piaciuti, cerco altro, non c’è, cammino per la “sezione”, fa freddo, il russare dei detenuti è fastidioso come sempre, l’odore del loro sudore ancor di più. Vado al bagno mi sciacquo la faccia, ricomincio il giro.

AD UN TRATTO mi ricordo di quei colleghi con in bocca sempre Gesù e Dio. Lasciavano vangeli e calendari ai detenuti, “stupidi” pensavo, “i detenuti vanno picchiati più che accarezzati”. “ahhh…. so io a cosa porta la religione”……

Eppure era un pò che ringraziavo Dio, in maniera blanda non chiara, ma ero lieto di esserci ancora, in particolare di quella luna meravigliosa, nonostante l’aria gelida e le sbarre che mi separavano da lei. Le sbarre, non quelle di ferro, piuttosto quelle nel cuore.
Ma la vedevo, tra le sbarre del corridoio, ed ero li, ed ero contento.

Bene ecco un vangelo (etichettato con uno “strano” nome Gedeoni), ora lo leggo e gliene dico quattro, “a sti saccenti che parlano sempre con versetti”. Il Comandante viene mi trova sveglio mi sorride, so che tornerà.
“Tutto apposto?” “Certo comandante, tutto apposto”.

Comincio a leggere, le genealogie, che pizza.
No, voglio continuare , domattina mi da il cambio quell”evangelico” che piace chimarsi cristiano, no voglio proprio rispondergli a modo.
Vado avanti, leggo di Gesù.

Un uomo, Dio, fa miracoli, cambia la materia, resuscita. Bella la storia non l’avevo mai letta con così attenzione e dovizia. Continuo.
Gesù è il maestro, insegna, aiuta, ….. bello questo Gesù… mi piace.
POI…. gli schiaffi, gli sputi, i calci, la croce. PERCHE’ !!!!!!!!!!!!!!!!!

“ah ! Gesù se io avessi avuto i tuoi poteri avrei fatto polvere dei miei nemici, altro che schiaffi, altro che sputi, io vi distruggo”……..

Continuo a leggere e a questo punto il terrore, “sono io che sto prendendo a calci Gesù” la consapevolezza “io merito quella fine” ed infine il sollievo e la pace “è per me che l’ha fatto”, comincio a piangere a dirotto, prego Lo ringrazio…. il giorno dopo abbraccio i colleghi, fratelli, distribuisco vangeli ai detenuti che, titubanti, mi dicono “possiamo prenderlo, davvero?”……

Pochi giorni dopo sorprendono i miei compagni di avventura, alcuni li sospendono. Io da non molto avevo rinunciato a quel modo di vivere, compagni e amici a cui ero molto legato e a cui voglio un mondo di bene e per i quali continuo a pregare, io che prendevo in giro Dio e deridevo chi mi parlava di Lui. .

Poi il distacco sindacale a Roma ed ora qui…. con te……

Ecco perchè, caro lettore, posso dire che lo Spirito mi ha parlato, convincendomi di peccato, e Gesù mi ha toccato, guarendomi dalla lebbra del peccato.




Ora non sono un “santone”, ne un grande uomo, ne un “cristiano modello”, solo un piccolo servo, inutile, consapevole che tutto deve al Suo Signore Gesù che è il Cristo….

A LUI LA GLORIA A LUI LA NOSTRA ATTENZIONE A LUI LA NOSTRA RICONOSCENZA A LUI CHE VUOLE ANCORA PARLARE CHE PARLA ANCORA, CHE SALVA ANCORA, OGNI CUORE OGNI GINOCCHIO SI INCHINI DI FRONTE ALLA MAESTA’ CHE E’ NEI CIELI E CHE INTERCEDE, SALVA… CHI LO RICEVE….. RICEVIAMOLO TUTTI !!!!!!!

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome