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Medjugorje. Viaggio nell’aldilà: quando il veggente Jakov fu portato dalla Madonna in Purgatorio

JAKOV: Viaggio nell’aldilà , il veggente di Medjugorje portato dalla Madonna in Paradiso, in Purgatorio e in inferno.


La sofferenza del Purgatorio

Il racconto del più giovane dei veggenti di Medjugorje, che dal 1981  vede e parla con la Madonna che appare in quello sperduto villaggio della Bosnia Erzegovina. Un racconto incredibile raccolto durante un’intervista con Padre Livio di Radio Maria. Ecco la trascrizione, della seconda parte:

 JAKOV: Poi ci siamo trovati in uno spazio pieno di nebbia. Non posso dire altro per descriverlo se non dicendo che era una specie di nebbia. Lì dentro abbiamo visto solo dei movimenti, ma la gente, le persone, non le abbiamo viste. La Madonna ci ha detto che dobbiamo pregare tanto per le anime del Purgatorio, perché hanno veramente bisogno delle nostre preghiere.
PADRE LIVIO: Senti un po’: ma uscendo dal Paradiso è scomparsa anche quella gioia?
JAKOV: Sì, ma non è scomparsa del tutto. Quando però entri nel Purgatorio non senti più ciò che hai sentito prima. PADRE LIVIO: No? Che cosa si sente?
JAKOV: Si sente… Quando vedi questi movimenti dentro la nebbia, subito pensi che sono le anime della gente e anche tu senti fastidio. Senti fastidio, ma anche pena per loro.
PADRE LIVIO: Senti anche la pena per loro?
JAKOV: Ti dispiace per loro perché sono finiti lì e perché un attimo prima eri in quella gioia immensa e in quella pace e vedevi la gente che era proprio contenta. Poi vedi queste anime che soffrono e subito provi pena per loro.
PADRE LIVIO: Certo, e quindi dobbiamo pregare per loro.
JAKOV: La Madonna ha raccomandato tanto di pregare per le anime del Purgatorio, perché hanno bisogno delle nostre preghiere.
PADRE LIVIO: In questo modo il Purgatorio viene abbreviato?
JAKOV: Sì. Oggi tante volte affermiamo, e anch’io spesso l’ho sentito, che un nostro caro, che è morto, è andato sicuramente in Paradiso. Solo Dio sa dove sono i nostri morti.

 Osservazione piena di saggezza, ed impressiona il fatto che sia un ragazzo a farla. Anche noi sacerdoti, quando celebriamo i funerali, siamo molti facili ad assegnare il Paradiso a chiunque. Sarebbe molto più giusto e più utile invece invitare i fedeli alla preghiera incessante per le anime dei nostri cari morti e per tutte le anime più abbandonate del Purgatorio.

PADRE LIVIO: Secondo te allora in che modo possiamo aiutarli?
JAKOV: Possiamo pregare per i nostri morti. Offrire sante Messe per loro.
PADRE LIVIO: Molto giusto…
JAKOV: È per questo che la Madonna si rivolge a noi.

 La descrizione che Jakov fa del Purgatorio rispecchia fedelmente gli insegnamenti della fede. Si tratta infatti di un luogo di sofferenza, ma non senza speranza. La stessa nebbia, che si contrappone alla luce del Paradiso, sta a indicare che non siamo in una oscurità senza sbocchi. È nel medesimo tempo un luogo di purificazione, la quale può essere abbreviata dalle nostre preghiere. L’invito della Madonna a pregare per le anime del Purgatorio pare essere uno dei motivi che l’hanno spinta a portarvi due ragazzi. Si tratta di una forma squisita di carità, che corrisponde alla grande tradizione della Chiesa, ma che deve essere riscoperta in tutto il suo valore dai fedeli. La Madonna anche nei messaggi rivolti tramite la veggente Marija ha invitato a pregare per le anime del Purgatorio, sottolineando che esse a loro volta ci aiutano a comprendere che le cose della terra non sono cosi importanti per noi e che il Cielo è la sola meta a cui dobbiamo tendere.

 Fine seconda parte. Nella terza parte il fuoco dell’inferno

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Fonte: medjugorje.altervista

 

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