Pubblicità
HomeTestimoniumMaximo De Marco “All’improvviso la luce – storia di una conversione”

Maximo De Marco “All’improvviso la luce – storia di una conversione”

maTESTIMONIANZE DI FEDE – Maximo, è il noto regista del film “Petali di Rosa”, premiato come miglior regista esordiente, con il premio “Cavallo d’argento Rai 2007”. E’ stato premiato anche al Festival del cinema di Salerno nel 2007.
Suor Rosa è considerata da Maximo, la sua guida spirituale. E’ vissuta più di 100 anni fa, in Sicilia.
Ha scritto dei libri. Il primo è un romanzo autobiografico dal titolo “Ho scelto te”, ultimamente ha scritto “All’improvviso la luce – storia di una conversione”.
Il 14 dicembre è uscito il suo cd a livello nazionale, dal titolo “E’ solo una bugia”.
Durante le riprese del film “Petali di Rosa”, Maximo, Claudia Koll e l’attrice Antonella Ponziani, hanno assistito a 3 miracoli.

Maximo, ci parli di questo film?
Il film è stato girato in un paesino in provincia di Ragusa e racconta la vita di Suor Rosa, la fondatrice delle suore Orsoline della Sacra Famiglia.
Per realizzare questo film, ho voluto tutti gli attori dentro il convento dove ha vissuto la suora.
Anche io per un anno e mezzo, ho vissuto in convento, dalle suore di questa congregazione che mi hanno accolto come un figlio, dopo aver fatto il film.
Dal film è partita la mia conversione, però subito dopo, ho sentito l’esigenza di dovermi spogliare di tante cose che avevo accumulato nella mia vita. Ognuno di noi, in questo mondo si ricopre di cose che non servono, di una corazza che a volte serve per difenderci dagli attacchi di questa vita e di questo mondo, ma che fanno male soltando a noi.
Avevo bisogno proprio di togliermi questa corazza d’addosso e andare all’essenza del mio cuore, e poi ho riscoperto l’amore di Gesù.
Il nostro “ego”, è diventato così grande oggi, che abbiamo perso la centralità della nostra vita, cioè Dio.
L’assenza di Dio, porta l’uomo a perdersi in strade che conducono al buio, ed è proprio la strada che avevo preso io, prima di convertirmi.

Che uomo eri prima della tua conversione?
Prima della mia conversione ero un’altra persona. A volte non mi ricordo nemmeno com’ero. Sia gli amici che avevo, prima della mia conversione, o anche la mia famiglia stessa, mi raccontano delle cose che facevo che nemmeno ricordo più.
Sono cambiato totalmente.
Alcune cose mi fanno male, però ho imparato a non rinnegare il mio passato. Il passato fa parte della tua vita e ti aiuta a comprendere, che quelle strade, un tempo erano sbagliate e non le vuoi più ripercorrere.
Il mio passato per me, è come uno spettro dentro un armadio, che mi serve quando mi perdo a volte, come tutti gli esseri umani, per capire che quella è la strada che non devo più ripercorrere.

Durante, le riprese del film, hai affermato che insieme a Claudia Koll ed Antonella Ponziani, avete assistito a tre miracoli. Ce ne parli?
Questo film è stato molto particolare, perché tutta la mia conversione è iniziata da lì. Ha cambiato la vita di tutti, ma non solo degli attori ma anche all’intero cast artistico e tecnico.
Proprio ieri, ho sentito al telefono Antonella Ponziani, che è tornata da Los Angeles, dove ha lavorato per 2 anni, e ci ricordavamo quel mese intero di riprese trascorso in Sicilia. Quel film ha lasciato una traccia nel cuore di tutti.
Questo film è stato voluto da Gesù e dallo Spirito Santo.
Gesù ha dato un grande segno a tutti quanti, durante le riprese del film ed ha lasciato la sua impronta nel cuore di tutti.

Nel tuo percorso di conversione, quanto Claudia Koll ti ha aiutato?
Il mio percorso di conversione è iniziato prima di conoscere Claudia.
Claudia è stata una conoscenza avvenuta proprio in occasione del film.
Sicuramente Gesù per ognuno di noi, ha dei disegni e dei progetti che solo Lui conosce.
Io ricordo ancora, che quando dovevo scegliere gli attori per questo film, mi sono sempre lasciato guidare dallo Spirito Santo con la preghiera, per cercare di capire, perché non è facile comprendere quali siano i progetti di Dio per ognuno di noi.
Gli attori mi sono stati suggeriti, da questa voce interiore che ascoltavo attraverso la preghiera molto forte.
La prima attrice che mi è stata ispirata, è stata Claudia Koll. Così l’ho chiamata subito al telefono, e gli ho spiegato che tipo di film dovevo realizzare. Lei mi ha ascoltato (ancora non ci conoscevamo). Lei dopo avermi ascoltato mi disse “Maximo, fammi pensare un attimo. Questa notte ci prego su, vediamo cosa mi dice Gesù e domani ti do la risposta se accetto o meno di fare la parte”.
Il giorno dopo mi ha chiamato, e mi ha detto che Gesù le aveva suggerito di prendere parte a questo film.
La stessa cosa è accaduta con tutti gli attori che ho chiamato.
Antonella Ponziani, al contrario di Claudia, la conoscevo da tanti anni. Siamo molto amici.
A lei ho pensato subito perché ha un animo veramente straordinario.
Addirittura lei prima di fare il film non era cristiana ma era buddista.
Antonella, dopo il film ha sempre detto che qualcosa dentro di lei stava cambiando ma non sapeva cosa, perché Gesù agisce con i tempi ed ognuno ha il suo tempo.
Lei è sempre stata buddista, io lo sapevo, ma malgrado questo sentivo di doverla chiamare. Al di là di questo, Gesù ci chiede di comprenderci a vicenda e di amarci, al di là di quello che può essere l’inclinazione di una persona, l’orientamento religioso. Noi siamo anime e siamo molto cari a Lui, sempre.
Antonella, quel giorno al telefono, mi disse che gli era successa una cosa molto straordinaria ed era ancora sconvolta.
Non è una cosa che posso dire pubblicamente, perché sono delle cose troppo intime, però lei credo si stia convertendo al cristianesimo.

Maximo, sei legato in particolar modo a 2 Santi: Santa Rita e San Michele Arcangelo. Sono le tue guide spirituali?
Sono le mie guide spirituali perché Gesù me li ha messi accanto. Il primo è stato San Michele Arcangelo, ed era nei giorni in cui mi sono ritirato nel convento per togliermi la corazza di cui ti parlavo prima.
Ho iniziato ad avere degli incontri poco piacevoli. Quando conosci Gesù, ti rendi conto che c’è anche il male. Questo mondo è una guerra continua tra il bene e il male.
Io non conoscevo il male, pensavo fosse una storiella come pensano tante altre persone. Quello è proprio l’inganno del male: fatti credere che lui non c’è, per agire indisturbato.
Invece, nei primi tempi della mia conversione, mentre ero ritirato in convento, ho avuto degli incontri ravvicinati e molto forti con il diavolo.
Ovviamente, come tutte le persone, la prima sensazione che ho avuto è stata di grande paura.
Mi sono accaduti degli episodi molto forti che ho raccontato nel mio libro “All’improvviso la luce”.
Non sapevo come reagire, come difendermi e così ho pregato tanto e ho chiesto a Gesù di aiutarmi, di darmi la forza di contrastare e difendermi dal male.
Lui mi ha fatto un regalo grandissimo. Ha messo sul mio cammino San Michele Arcangelo con uno dei tanti episodi bellissimi, che hanno caratterizzato il mio cammino spirituale.
Una mattina esco dalla mia stanza e vedo davanti la porta del convento un rosario con un foglio arrotolato. Non sapendo di chi fosse, l’ho lasciato lì, pensavo fosse stato di qualche suora che casualmente l’avesse lasciato fuori dalla mia stanza.
Sono andato a dirlo alla Madre generale delle Orsoline. Lei mi rispose che nessuna suora aveva lasciato niente, fuori dalla mia camera.
Sono ritornato davanti la porta della mia stanza, il foglio era ancora lì, però non lo toccai, perché pensai che chi l’avesse lasciato, prima o poi sarebbe venuto a riprenderselo.
Ho passato tutta la giornata in preghiera e a messa con le suore.
La sera quando tornai nella mia stanzetta, il rosario e il foglio arrotolato, fuori dalla mia porta non c’erano più.
Pensai che qualcuno fosse passato a prenderlo. Invece, aprendo la porta della mia stanza, con grande stupore, vedo il rosario e il foglio adagiati sopra il mio cuscino.
Sono rimasto stupito, e la prima cosa che ho fatto è stata quella di andare dalla Madre superiora, prima che si coricasse e le dissi che qualcuno era entrato nella mia stanza. Ma lei rispose che nessuno entra nelle stanze senza dirglielo, visto che è la Madre superiora.
Allora tornai in camera e presi il rosario e il foglio e li portai dalla Madre superiora.
Lei mi disse (vedendo la preghiera e il rosario) che quello era un rosario particolare diverso dal rosario che si recita a Maria. Era il rosario di San Michele, l’angelo più grande del paradiso e potentissimo. Colui che ha combattuto Lucifero.
La superiora inoltre disse, che nessuna suora aveva mai usato il rosario di San Michele, perché era un rosario particolare.
Da quando mi è accaduto quest’evento, recito questa preghiera tutti i giorni, la mattina appena mi alzo e con mio grande stupore, mi ha allontanato da tutto il male che girava attorno a me.
Il male cerca di attaccarmi, ma è come se avessi una corazza invisibile che mi difende dagli attacchi.
Inoltre, sono consacrato da laico a Gesù Misericordioso e tutti i giorni alle 15:00, recito la coroncina alla Divina Misericordia. Recito il rosario e vado alla Santa Messa tutti i giorni.
Queste sono le mie forze per difendermi dal male.

Nel tuo libro hai scritto che in seguito alla morte di tua madre, hai tentato il suicidio. Cosa ti ha spinto a fare un azione del genere?
E’ stata l’apice del precipizio, prima del mio incontro con Gesù che mi ha salvato.
Ero arrivato in un momento della mia vita, in cui ero depresso da tanti anni. Non è stata soltando la morte di mia madre. Diciamo che la morte di mia madre mi ha fatto addentrare ancora di più, in un buio ancora più perso.
Questo buio, era iniziato prima della morte di mia madre, anche se io non me n’ero accorto.
Questa depressione, oggi vedendo il gesto che stavo compiendo, è stato dovuto all’assenza di Dio nella mia vita.
L’assenza di Dio, nella vita di ognuno di noi, porta al buio e alla disperazione che a sua volta ti porta ad incontrarti con l’avversario, con il demonio.
Il demonio non vuole altro che prenderti la vita, darti sofferenza e prendersi l’anima.
Era riuscito a fare tutte queste cose con me. Mancava solo l’ultimo tassello, quello di prendersi la mia anima inducendomi al suicidio.
Gesù mi ha salvato, mi ha dato una nuova vita. Il titolo del libro è “All’improvviso la luce”, perché all’improvviso ho incontrato Gesù nella mia vita e questo è un dono.
La testimonianza per chi ha incontrato e conosciuto Gesù è importantissima. Come un diamante che hai custodito dentro uno scrigno e non puoi tenerlo per te. La luce del diamante non deve irradiare solo i tuoi occhi, ma anche quelli delle altre persone.
Se tu ami davvero il tuo prossimo e i tuoi fratelli, devi renderli testimoni di ciò che è stato il passaggio di Gesù dentro di te.
E’ importante testimoniare sempre, la presenza di Gesù. Io non ho smesso neanche un attimo, da quando ho incontrato Gesù nella mia vita di testimoniare quest’amore grande.
Il mondo può essere salvato soltanto con la conversione.
Gesù mi ha dato tanti doni, e da quando mi sono convertito, cerco di metterli a servizio degli altri. Come diceva Madre Teresa di Calcutta, mi sento una matita nelle mani di Dio, sono un suo strumento.
Il mio desiderio più grande è quello di diventare il regista dei Santi, raccontando e presentando la loro vita.
La via della Santità, non è qualcosa di lontano da ognuno di noi. Tutti siamo chiamati a diventare Santi.
La Santità, avviene tramite le piccole cose. Gesù mi ha sempre fatto capire una cosa da testimoniare: fare capire alle persone che Lui vuole la nostra felicità.
E’ andato sulla Croce, per donare la gioia a noi. Si è fatto carico di tutte le sofferenze e di tutti i nostri peccati.
Oggi, molti ragazzi hanno paura di avvicinarsi a Gesù.
Mi capita spesso di parlare con dei giovani. Hanno paura, come se seguire Gesù significa soffrire. Cioè lasciare questo mondo e tutto ciò che si fa, diventare un’altra persona e spogliarsi di tutto per poter seguire Gesù.
Questo non è vero. Gesù, la prima cosa che mi ha detto nel momento in cui l’ho incontrato, è stata: “Io ti amo così come sei”.
Lui non vuole che diventiamo dei super uomini, ma ci ama con i nostri limiti umani. Anzi, è proprio la nostra debolezza, la nostra umiltà a renderlo più amorevole nei nostri confronti. Ogni volta che sono caduto e che continueremo a cadere, mi sono sempre rialzato e ho sempre guardato in alto, sicuro di trovare la Sua mano. Non sono mai rimasto a guardare per terra, in quell’errore in cui ero caduto. Questa è una cosa che tutti quanti dobbiamo imparare a fare.
A volte ci sentiamo indegni, ed è questo che non ci da lo slancio verso Cristo.
Gesù ci ama soltanto, e a differenza nostra non ci giudica.
Maximo, hai creato un movimento con dei ragazzi che si chiama “I figli del Cuore Sofferente di Gesù”. Ci parli meglio di cosa si tratta?
Questo movimento è nato da poco, esattamente da qualche mese ho iniziato questa meravigliosa avventura.
Due anni fa, in una delle mie visioni, mi è apparsa la Madonna con un cuore in mano sanguinante e con delle spine e mi disse “Io sono la Madre del Cuore Sofferente di Gesù”.
La Madonna, mi ha indicato una chiesa, invitandomi ad andare e a portare altri ragazzi per riunirci e pregare per la salvezza del mondo. In questi anni, ho incontrato tanti ragazzi che vengono da una storia di conversione. La Madonna mi ha fatto incrociare le loro vite.
Un giorno, camminando per Roma, mi sono accorto di trovarmi davanti alla Chiesa che la Madonna nel sogno mi aveva indicato.
E’ una chiesa gotica, che si trova a lungo Tevere, dietro Piazza Navona. Io non l’avevo mai vista.
Questa chiesa si chiama: Chiesa delle anime del Purgatorio.
In questa chiesa c’è una stanza, dove adesso hanno fatto un museo, dove le anime del purgatorio sono entrate e hanno lasciato dei segni sul muro con le mani, visibili agli occhi di tutti.
E’ stata riconosciuta dalla Chiesa.
Adesso ogni martedì, ci vediamo con dei ragazzi in questa chiesa che è diventata la nostra sede.
Abbiamo un sacerdote che ci segue nel nostro cammino. Il nostro compito è quello di essere cacciatori di anime.
Abbiamo il compito di portare tante anime a Gesù per la conversione.
Tu sei stato a Medjugorje?
Sono stato per la prima volta a Medjugorje, il 2 maggio scorso.
Io sinceramente non volevo andare a Medjugorje, perché non riuscivo a comprendere quale fosse il motivo che dovessi andare a Medjugorje, visto che credevo già in Gesù e considero Maria la nostra Mamma Celeste.
Non avevo bisogno di conferme, eppure la Madonna in tutti questi anni di conversione, in un modo o nell’altro mi chiamava ad andare.
Fino a che, quest’anno ho sentito forte la chiamata e sono dovuto andare per forza.
Ho assistito all’apparizione della Madonna, il 2 di maggio. Sono ritornato e ho iniziato a scrivere, non mi sono fermato un attimo.
Ho accumulato tanta forza e tanta energia, in questo posto che è pieno di santità e di Spirito Santo.
L’amore della Madonna è incredibile, è di una dolcezza disarmante.
La Madre celeste, ti da un amore che ti riempie completamente.
Ho scritto un libro su Medjugorje, dove parlo della Madonna. Parto da Medjugorje, ma ripercorro anche la vita della Madonna, immaginandola com’era ai tempi di Gesù e dopo la morte di Gesù.
Gesù mi ha suggerito questa frase nel mio cuore:
“Mi adagerò sul tuo cuore come un petalo di rosa, nel silenzio ti riempirò d’amore”.

Servizio di Rita Sberna

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome