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Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.Lc 10,38-42
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.  Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

La vera saggezza dell’uomo non è quella di conquistare imperi che poi svaniscono. Non è neanche quella di immergersi nelle cose di questo mondo fino a divenire schiavi di esse. Oggi vi è una idolatria così invadente che l’uomo stesso è stato ridotto ad una cosa. È stato privato della sua dimensione eterna. È pura carne, solo carne, tempo, solo tempo, cosa, solo cosa. L’umanità è stata sempre attratta dalla concupiscenza degli occhi e della carne, sempre conquistata dalla superbia della vita, mai però in un modo così forte, tenace, subdolo, meschino. Mai era caduta così in basso. Quanto San Paolo afferma nella Lettera ai Romani appare un nulla dinanzi all’idolatria, all’empietà, allo sfacelo in cui sta precipitando l’umanità.

Io infatti non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: Il giusto per fede vivrà. Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura. Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi, ricevendo così in se stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento. E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne: sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa (Rm 1,16-32).

Oggi stiamo assistendo alla perdita di ogni vera trascendenza. L’immanenza peccaminosa ci sta divorando più che cenere e lapilli incandescenti eruttati da una forte esplosione vulcanica. È come se l’uomo avesse perso l’anima, lo spirito, l’eternità. È come se tutto fosse racchiuso nell’attimo in cui si consuma l’esistenza. Neanche più si pensa ad un futuro umano. Tutto si sta terribilmente materializzando. Anche la vita si sta trasformano in materia. È questa una vera devastazione spirituale.

Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

L’uomo di una cosa sola ha bisogno: di ritrovare la sua anima, il suo spirito, la sua eternità. Ha bisogno di collegarsi in modo stabile alla sua trascendenza vera dalla quale è venuto e verso la quale cammina. Questa trascendenza solo uno la può dare Cristo Gesù. Lui la dona per mezzo della sua Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. Se la sua Chiesa dona materia non spirito, cose e non verità, pane e non Eucaristia, l’uomo rimane nella sua morte per sempre. Dio è la sola vita dell’anima.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci il nostro Dio e Signore.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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