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Maria Simma, la mistica del Purgatorio. Il primo incontro con un’anima: ‘Poi sarò libero..’

Il primo incontro con un’anima di Maria Simma (mistica)

Maria Simma, che cosa è successo la prima volta che un’anima le ha fatto visita?

IL SUO RACCONTO – La prima volta mi svegliai perché qualcuno stava camminando su e giù per la mia stanza. Non mi sono mai spaventata facilmente, a meno che qualcuno non mi fosse saltato addosso. Così pensai: “Chi sarà?”. Era uno sconosciuto che camminava impazientemente avanti ed indietro. Dissi: “Ehi! Chi sei?”. Nessuna risposta. Allora saltai fuori dal letto, corsi verso di lui e cercai di afferrarlo, dicendo: “Vediamo se adesso non esci di qua!”. Vattene! Non c’è niente qui che ti appartenga!”. Ma mi trovai con nulla in mano. Allora pensai: “Non stavo sognando. L’ho visto e l’ho sentito”. Appena tornata a letto, eccolo di nuovo, lo stesso di prima, che cammina su e giù. Ancora una volta dissi: “Adesso mi dici chi sei e poi fai in modo d’andartene!”. Ma lui continuò come se non mi avesse sentita. Per un po’ rimasi ad osservarlo, pensando tra me: “Purché non si avvicini!”.

La mistica Maria Simma
La mistica Maria Simma

Mi alzai ancora una volta e camminando in punta di piedi verso di lui, pensai: “Adesso provo ad immobilizzarlo”. Ma, per la seconda volta, mi ritrovai con niente in mano. Non capivo più nulla ed ero molto turbata. Stavo forse diventando matta? Ritornai a coricarmi, ma non riuscivo a prendere sonno: proprio non riuscii più a dormire quella notte. Il giorno dopo, corsi dal mio sacerdote e gli raccontai l’accaduto. “Non so che cosa mi sia capitato la notte scorsa. Sto forse diventando matta?”. Mi rispose: «Perché dovresti? Se ti dovesse capitare di nuovo, non chiedere: “Chi sei?”, ma piuttosto: “Che cosa vuoi da me?” Potrebbe essere un’anima del Purgatorio”». Gli risposi: “Se viene da me, dev’essere un mio parente”. “No”, disse il sacerdote, “non dovrebbe essere il tuo caso, e questo perché hai sempre pregato molto per loro”.

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La notte dopo, eccolo di nuovo! Questa volta gli chiesi: “Che cosa vuoi da me?”. L’uomo allora si fermò, si girò e mi guardò, dicendo: “Fai celebrare tre Messe per me, poi sarò libero”. E scomparve all’istante. Allora compresi che era un’anima del Purgatorio. Riferii l’accaduto al mio sacerdote che mi disse: “Bene, se ti succede ancora, mi raccomando, dimmelo!”. (Fonte www.mariamadremia.it)

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