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Maria è venuta a Medjugorje per insegnarci a pregare con il cuore e farci santi

Maria è venuta a Medjugorje per risvegliare la fede

Riportiamo un passaggio di un intervista a Marija di Medjugorje:

La domanda di Padre Livio: Lei stessa (Maria) ha detto che è venuta per risvegliare la fede, per istruirci nella preghiera, per guidarci nel cammino di santità, per indicarci la via della salvezza… Mi pare che il messaggio più importante sia quello della preghiera. Come hai imparato a pregare dalla Madonna? In che cosa consiste la preghiera del cuore?

Ecco la risposta di Marija: “Noi siamo soliti dire che pregando si impara a pregare, perché se uno decide di dare del tempo a Dio in quel momento incomincia a sentire la preghiera, come è accaduto a noi. All’inizio la Madonna aveva chiesto di pregare i 7 Pater, Ave e Gloria e il Credo. È stata la prima preghiera che abbiamo imparato a recitare con la Madonna. Noi non sapevamo pregare il rosario, perché di solito lo guidava la nonna e noi eravamo quella generazione che dimenticava. Così abbiamo incominciato a pregare il Padre nostro l’Ave Maria e il Gloria al Padre, a volte tutta la notte fino al mattino, e così un po’ alla volta abbiamo incominciato a sentire la preghiera.

All’inizio pregavamo perché volevamo che la Madonna continuasse a stare con noi, poi abbiamo incominciato a sentire il bisogno della preghiera e attraverso di essa l’esigenza di capire di più la Madonna e di stare più vicini a Gesù, di comprenderlo di più e di sentire la sua presenza attraverso la preghiera. Così abbiamo incominciato a sperimentare le nostre piccole crescite, le nostre piccole scale che ognuno di noi saliva pregando sempre di più. Mi ricordo che quando come gruppo di preghiera abbiamo iniziato l’adorazione notturna, verso le tre di mattina ci prendeva il sonno. Allora, sapendo che a quell’ora era il nostro momento debole, abbiamo incominciato a leggere e a cantare i salmi e così passavano le quattro del mattino, poi alle cinque arrivava il sacerdote per la Santa Messa e alla sei ritornavamo alle nostre case.

La Madonna: ‘Vi sono vicina e prego per voi'
Medjugorje

Dopo una notte di preghiera eravamo così contenti che salutavamo la gente che usciva di casa ancora addormentata, perché si era appena svegliata, mentre noi eravamo pieni di gioia. Così abbiamo incominciato a sentire questo bisogno e questa dolcezza della preghiera e che non di solo pane vive l’uomo, ma anche della preghiera che è diventata per noi vita. Abbiamo incominciato a svegliarci alla mattina presto per salire sulla collina delle prime apparizioni (Podbrdo) o sul monte della croce (Krizevac) per fare la Via Crucis con i piedi scalzi come gesto di rinuncia e come vittoria su se stessi.

Ci ha anche aiutato moltissimo dire di sì al digiuno al mercoledì e al venerdì, dedicando più tempo alla preghiera, non solo, ma anche rinunciando ad andare con gli amici a divertirci per andare sulla collina a pregare.

Anche noi, come tutti gli altri giovani, avevamo i momenti di festa, ad esempio in occasione di un compleanno e io mi ricordo che i primi giorni, quando il posto dell’apparizione non era così accessibile come adesso, Vicka ha detto: “Ma guarda, stiamo qui a far festa per il compleanno di una nostra vicina di casa, mentre il mondo proprio in questo momento ha così bisogno delle nostre preghiere.” Allora ci siamo diretti al posto dell’apparizione, ma ci siamo persi in mezzo alla boscaglia e alle pietre e siamo tornati a casa la mattina dopo senza trovarlo. Non avevamo portato neppure la pila, perché Vicka era sicura di trovarlo. Siccome abbiamo capito che durante la notte senza la pila, in mezzo a quei cespugli tutti uguali, non avremmo trovato il posto, abbiamo aspettato la mattina pregando.

Così abbiamo pian piano cambiato la nostra mentalità: non trovavamo più gusto a stare là a divertirci, sentendo la musica tradizionale anche se era bella, perché ci piaceva di più pregare.”

(Intervista di Padre Livio dai microfoni di Radio Maria del 27 Febbraio 1998)

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