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Margherita Antonelli: da Zelig alle Missioni. La storia della balia di Gesù.

La fede e lo spettacolo di Margherita Antonelli. Dallo Zelig alle Missioni, la storia della balia del piccolo Gesù. Ieri sera al teatro del Pime si è svolto il suo spettacolo: “Secondo Orfea. Quando l’amore fa miracoli”.

Margherita Antonelli

Il teatro del Pime, Il Centro Missionario di Milano, si rinnova e apre la sua nuova stagione con uno spettacolo “Secondo Orfea: Quando l’amore fa miracoli“, un monologo scritto e interpretato da Margherita Antonelli. L’attrice amata dal grande pubblico televisivo per i suoi personaggi comici e laicissimi, primo fra tutti la donna delle pulizie Sofia di Zelig. L’ appuntamento si è svolto ieri sera in Via Mosé Bianchi 94, Milano, alle ore 21. Il teatro è dotato di 600 posti e richiama ogni anno oltre 100.000 spettatori.

Margherita Antonelli nella pièce interpreta Orfea, una donna che vive a Gerusalemme nell’Anno 1, vedova di un centurione romano al seguito di Ponzio Pilato. Le sue giornate si dividono tra il tempio, la fontana, le lenzuola da stendere e quattro chiacchiere con le amiche. Un giorno però viene ad abitare vicino a lei una coppia di sposi. Lei è incinta: si chiamano Giuseppe e Maria. Da quel momento, nulla per Orfea sarà più come prima.La Sacra Famiglia la coinvolgerà nel vortice del destino di Gesù, di cui la donna si prende cura fin da bambino, quando la Madonna è affaccendata.

Racconta la Antonelli, 55 anni, milanese: “Orfea somiglia a mia zia Geppa di Napoli e un po’ anche a mia madre, vede il mondo con l’esuberanza e il calore di una donna del nostro Sud. Si dedica a Gesù con amorevolezza e buon senso e assiste alla crescita del Dio- Bambino con curiosità, stupore, dolcezza per questo ragazzo ‘un po’ strano’ che difenderà, sosterrà, criticherà e piangerà appassionatamente, come una madre attenta e amorevole, sino alla sua Resurrezione”.

In scena compariranno oggetti quotidiani come una cesta e un lembo di un mantello per parlare di un Figlio che ha usato solo grani di senape, una pecorella, delle lanterne e poco altro per spiegare la grandezza del Padre.

Lo spettacolo vuole essere una racconto dei fatti del Vangelo

Lo spettacolo vuole dunque essere una racconto dei fatti del Vangelo rivisti attraverso la tenerezza di una donna semplice e concreta alle prese con un Dio fattosi bimbo, ragazzo, adolescente e adulto per la salvezza di ognuno di noi.

“Ad ispirarmi fu la mia stessa fede”

La Antonelli ha creato Orfea trent’anni fa, quando uscita dalla scuola di teatro milanese l’Arsenale, le fu chiesto un testo per l’arrivo a Milano del nuovo Arcivescovo Carlo Maria Martini. “Ad ispirarmi fu la mia stessa fede, un rapporto con Dio fatto di incontri, tenerezza, buon senso e ascolto“.

Nel 2013, Margherita rimette mano all’opera e con il regista Marco Amato nasce il monologo per il Festival Teatro del Sacro, poi selezionato tra i 15 lavori teatrali migliori della stagione 2013/2104.

Da allora, sono un centinaio le repliche in tutta Italia compresa Milano.

Margherita Antonelli

“Vogliamo comunicare la missione anche attraverso l’arte”

Spiega il Direttore del Centro PIME di Milano padre Mario Ghezzi.Con questa nuova stagione teatrale vogliamo comunicare la missione anche attraverso il linguaggio dell’arte, della recitazione e della musica. Abbiamo scelto di aprire con lo spettacolo “Secondo Orfea” proprio perché ci racconta la vita di Gesù con un linguaggio giovane, intrigante e immediato. Un linguaggio che arriva al cuore e che vorremmo saper utilizzare anche noi missionari, impegnati ad annunciare il Vangelo in diverse parti del mondo”.

Fonte www.famigliacristiana.it

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