Si era appena parlato di criminalità organizzata, con la testimonianza dell’imprenditrice antiracket Elena Ferraro. Il vescovo ha preso la parola per spronare i giovani a salvaguadare la loro onestà, e il loro territorio. Non è la prima volta che lo fa, monsignor Montenegro. Altre volte ha detto “no” con coraggio. E ieri ha chiesto ai giovani di dimostrare loro da che parte stanno. «Alzi la mano chi non è per la mafia». E ancora: “Siete liberi o prigionieri?». Fino a quella provocazione da stadio, schietta e vincente. E a quel gesto, immediato e irresistibile: un vescovo che inizia a saltare, un tutt’uno con i suoi giovani.
Montenegro non è nuovo a messaggi forti contro le organizzazioni mafiose: due anni fa ad esempio vietò i funerali religiosi a un boss mafioso.
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