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Madre Teresa aveva un megaconto allo IOR? E dov’è lo scandalo?

Siamo costretti a fidarci delle parole di Gianluigi Nuzzi o quanto meno a dargli credito per poter ragionare sul fatto che Madre Teresa di Calcutta, una santa che ha dedicato la vita ai poveri dell’India e non solo, avesse un “mega conto” presso lo IOR.

Questa “rivelazione” (che non siamo in grado al momento di confermare o smentire) è contenuta nell’ultimo libro del giornalista «Peccato originale» (Chiarelettere), una nuova inchiesta sugli scandali vaticani. Si sa che queste presunte inchieste lasciano il tempo che trovano, come già quella di Fittipaldi (i due sembrano avere lo stesso calendario editoriale, che strano) e la presunta (ma piuttosto improbabile) notizia del coinvolgimento della Santa Sede con il caso Orlandi. Ma torniamo al libro di Nuzzi e alla notizia riguardante Madre Teresa.

«In Vaticano c’è un blocco di potere che ostacola l’azione riformatrice di Francesco così come ha fatto con Benedetto XVI – spiega il giornalista – esisteva con Marcinkus e la sua gestione parallela dello Ior ed esiste ancora oggi». Cosa c’entra questo «blocco» con la santa di Calcutta? «Il suo conto nella banca del Vaticano è la prova che questi signori erano e sono tuttora all’interno della Curia e di loro ci si fida. Lo ha fatto anche madre Teresa che, si racconta, entrava allo Ior da una porta secondaria ed era accolta da monsignor De Bonis, il braccio destro di Marcinkus» (Vatican Insider, 9 novembre)






Faceva qualcosa di male Madre Teresa? Ha mai distratto fondi da questo conto per operazioni che non fossero legate alla cura e alla missione che il suo Ordine si era dato? Ha mai speso per se stessa? Era una persona carismatica che attraeva donazioni, i temi sono solo due: ha fatto una cosa illegale? Ha fatto qualcosa di immorale? Se la risposta è “no” in entrambi i casi allora stiamo parlando del nulla, perché l’assistenza ha dei costi e queste donazioni sono Provvidenza. Se ha fatto qualcosa di immorale è chiaramente una cosa che lascia amareggiati, non sappiamo (ammesso e non concesso che abbia fatto qualcosa di moralmente dubbio con questi soldi) se ci sia stato pentimento, di certo potremmo valutarne diversamente la sua statura umana e spirituale. Caso leggermente diverso se ha fatto qualcosa di illegale. Qui è lecito fermarsi e dire: dipende. Dipende dalle circostanze, dipende se la legge infranta era una legge ingiusta, e tra i doveri verso l’uomo e quelli verso Dio, prevalgono i secondi. Ma anche in questo caso Nuzzi ci dovrebbe dire dove sta l’illecito, e dimostrarlo. Insomma, al solito, c’è poca “ciccia” e molto “fumo”…




Fonte it.aleteia.org/Lucandrea Massaro

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