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Lunedì 11 gennaio – Tu mi ripari la vita

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono. Marco 1,14-20.

Un uomo non lascia tutto.
Se non ha trovato tutto.
Una donna non lascia tutto.
Se non ha trovato tutto l’amore.

Ecco perché ti seguono.
Ecco perché ti seguo.

Li hai guardati lavorare in mare.
Hai guardato come gettavano le reti.
Come facevano il loro lavoro.
Come riparavano le loro reti.
E dopo li hai chiamati.
A gettare altre reti. Le tue. Fatte di parole.
A raccogliere altri pesci. I tuoi. Tutti gli uomini.
A riparare le tue reti. Le loro vite.
Perché è con la mia vita che pesco altra vita, che attiro altra vita.

Non è facile essere pescatori di uomini.
Come il peso dei pesci pescati, rompe le reti. Così il peso delle vite degli uomini, il peso delle loro storie, che riempie le nostre, le rompe.

E allora bisogna riparare la propria vita, riannodarla, ogni sera.
Perché domani possa accogliere altre vite.

Solo con te posso fare questo.
Ecco perché ti seguo.
Perché tu mi ripari la vita.

Di Don Mauro Leonardi

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