L’esposizione si inaugurerà il prossimo 25 giugno alle 19. Tra gli altri, saranno presenti il Direttore del Museo di Roma in Palazzo Braschi, Pier Luigi Mattera; Lucia Calzona; Monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente dell’Opera romana e monsignor Matteo Zuppi, vescovo ausiliare di Roma Centro.
L’Oratorio ha origine durante il XV secolo ed è stato fondato dalla confraternita dei Fiorentini. Era collocato proprio su quello che è oggi un tratto di Corso Vittorio Emanuele II, e fu demolito per permettere al Corso di sfociare sul Tevere e arrivare in Vaticano. Molti e pregevoli artisti hanno lavorato qui, e negli anni si sono susseguiti i nomi di coloro che sembravano essere coinvolti nella decorazione: da Girolamo Siciolante da Sermoneta, a Taddeo Zuccari Daniele da Volterra e molti altri, a testimonianza di una intensa vita popolare e artistica del luogo.
Obiettivo dell’ esposizione, è quello di cercare di ricomporre in un quadro chiaro le vicende di costruzione, decorazione, utilizzo e demolizione dell’Oratorio, andando a tentare di dipanare i dubbi sulle attribuzioni artistiche dei dipinti, e ripercorrendo la storia del recupero dei frammenti, culminate in un restauro ad hoc fatto proprio per questa occasione.
Il progetto “Roma Cancellata / Erased Roma”, vuole restituire l’immagine e la storia di quegli edifici e luoghi di pregio “cancellati” dalle modificazioni urbanistiche della fine del XIX Secolo e dell’inizio del XX Secolo.
In un percorso all’interno del Museo dei Fiorentini che parte da frammenti pittorici di questo edificio e di altri posti, che sono stati salvati e attualmente conservati nei depositi del Museo di Roma, attraverso anche la riproduzione di stampe, disegni e foto d’epoca, si vuole cercare di restituire al pubblico l’idea di un luogo “perso” fisicamente ma “recuperato” in spirito e in immagine. Di Marina Tomarro/Ligamina