Pubblicità
HomeNewsCaritas et VeritasLe promesse della Madonna a Pierina De Micheli fanno nascere la devozione...

Le promesse della Madonna a Pierina De Micheli fanno nascere la devozione al Santo Volto di Gesù.

Le 5 promesse annunciate dalla Madonna durante le visioni di Pierina De Micheli. Così è nata la devozione alla medaglia con il Volto Santo di Gesù. A cui sarebbero attribuiti numerosi miracoli

Sono attribuiti grazie e miracoli al Volto Santo di Gesù omaggiato in una famosa medaglia. A farla coniare fu la Beata Madre Pierina de Micheli, mistica e veggente appartenente alla Congregazione delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires.

Le religiose vivono all’Istituto dello Spirito Santo a ridosso di Testaccio, storico quartiere di Roma. Fu tra questo istituto e la sede milanese della congregazione, che, nella prima del novecento, si sarebbero verificati una serie di fatti soprannaturali che hanno visto come protagonista suor Pierina. La veggente avrebbe dialogato più volte con Gesù e con la Madonna.

In particolare sono cinque le promesse date da Cristo, nel maggio 1938, alla Beata Madre Pierina per tutti coloro che faranno ogni martedì una visita al SS.Sacramento, in riparazione degli oltraggi, che ricevette il Santo Volto di Gesù, durante la Sua Passione:

1 – Saranno fortificati nella fede. 2 – Saranno pronti a difenderla. 3 – Avranno le grazie per superare le difficoltà spirituali interne ed esterne. 4 – Saranno aiutati nei pericoli dell’anima e del corpo. 5 – Avranno una morte serena sotto lo sguardo sorridente del mio Divin Figlio.

Dopo questo incontro con il Signore, la religiosa fece coniare la medaglia speciale con il Volto Santo da venerare e portare con sè, in particolare modo, nei martedì di preghiera al Santissimo.

Il primo bacio

Questa venerazione al Volto Santo, probabilmente, è nata il Venerdì Santo 1902 quando, ancora bambina, Pierina baciò Gesù sul Volto.

Scrive nel diario la beata:

«Avevo dodici anni quando, il Venerdì Santo, attendevo nella mia parrocchia il mio turno di baciare il crocifisso, quando una voce distinta dice: “Nessuno mi dà un bacio d’amore in volto, per riparare il bacio di Giuda?”. Credetti, nella mia innocenza di bimba, che la voce fosse da tutti udita e provavo gran pena vedendo che si continuava il bacio alle piaghe e nessuno pensava a baciarlo in Volto. Te lo do io, Gesù, il bacio d’amore, abbi pazienza e, giunto il momento, Gli stampai un forte bacio in Volto con tutto l’ardore del mio cuore. Ero felice, credendo che Gesù ormai contento non avrebbe più avuto quella pena». Da allora il volto di Gesù fu termine di devozione profonda da parte di Giuseppina. «Da quel giorno», scrive ancora nella lettera, «il primo bacio al crocifisso era al Santo Suo Volto».

“Chi mi contempla, mi consola”

Gesù ritornerà nuovamente a manifestarsi a Madre Pierina nel 1936 nell’adorazione notturna il I° venerdì di Quaresima. La renderà partecipe del suo dolore nel Getsemani dicendole: «Voglio che il mio Volto che riflette le intime pene del mio animo, il dolore e l’amore del mio Cuore, sia più onorato. Chi mi contempla, mi consola».

Susseguirono numerosi inviti da parte di Cristo, inviti che la Madre annotò sempre nel suo diario.

“Questo scapolare è un’arma di difesa”

Il 31 maggio 1938 Pierina ebbe un importante rivelazione: Così lo racconta nella lettera a Pio XII:

«Il 31 maggio 1938 mentre pregavo nella cappellina del mio noviziato, una Bella Signora si presentò a me: teneva in mano uno scapolare formato da due flanelline bianche, unite da un cordone. Una flanellina portava l’immagine del Santo Volto di Gesù, l’altra un’Ostia circondata da raggiera. Si portò vicina e mi disse: “Ascolta bene e riferisci tutto esattamente al padre. Questo scapolare è un’arma di difesa, uno scudo di fortezza, un pegno d’amore e di misericordia che Gesù vuol dare al mondo in questi tempi di sensualità e di odio contro Dio e la Chiesa. Si tendono reti diaboliche, per strappare la fede dai cuori, il male dilaga, i veri apostoli sono pochi, è necessario un rimedio divino e questo rimedio è il Santo Volto di Gesù. Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo e faranno potendo ogni martedì una visita al Santissimo sacramento per riparare gli oltraggi che ricevette il Suo Santo Volto durante la Sua Passione e riceve ogni giorno nel sacramento eucaristico,  verranno fortificati nella fede, pronti a difenderla e a superare tutte le difficoltà interne ed esterne, di più faranno una morte serena sotto lo sguardo amabile del mio Divin Figlio”».

La Sindone

La madre si fa così sollecita promotrice della devozione al Volto di Gesù, la quale presto si diffonde a macchia d’olio all’intorno dell’Istituto. Purtroppo, molto presto, si accorge che non è agevole diffondere degli scapolari. Ha così l’idea di coniare una medaglia che riproduca sulle facce quanto richiesto dalla Madonna.

Un’idea che ha presto il conforto divino: in un’apparizione successiva la Bella Signora la rassicurerà sul fatto che le medaglie saranno accompagnate dalle medesime promesse già espresse per gli scapolari.

Alla ricerca di un’immagine per la medaglia, madre Pierina s’imbatte in una fotografia della Sindone che riproduce il Volto di Gesù, scattata da Giovanni Bruner.

La scelta della frase
Madre Pierina, dopo averne parlato al confessore, Padre Rosi, e ottenuta la benedizione del Cardinale di Milano, Ildefonso Schuster, decide di far coniare la medaglia con il Volto Santo.

Questa medaglia reca da una parte il Volto Santo con la scritta “Illumina, Domine, vultum tuum super nos” e e al rovescio un’ostia, segno dell’Eucarestia, con la scritta: “Mane nobiscum Domine“.
.

.

Il prodigio degli 11.200 lire

Grazie anche a un piccolo prodigio. Così, nella missiva al Papa già citata, madre Pierina racconta la vicenda: «Scrissi al fotografo Bruner per avere il permesso di usare l’immagine del Santo Volto da lui riprodotta e l’ottenni. Presentai in Curia di Milano la domanda per il permesso, che mi fu concesso il 9 agosto 1940. Incaricai la ditta Johnson del lavoro, che fu lungo, perché Bruner voleva verificare tutte le prove. Pochi giorni prima della consegna delle medaglie sul tavolino della mia camera trovo una busta, osservo e vedo 11.200 lire. Il conto infatti ammontava a quella precisa somma. Le medaglie furono distribuite tutte gratuitamente e si ripeté più volte la stessa Provvidenza per altre ordinazioni; e la medaglia si diffondeva operando segnalate grazie.

Il processo a Novara

Il 15 luglio 1945 madre Pierina si ammalò gravemente di polmonite mentre era presso la casa religiosa della sua congregazione a Centonara d’Artò, frazione di Madonna del Sasso (Novara). Il 21 luglio si aggravò e ricevette l’Estrema Unzione. Morì il 26 luglio 1945.

Per la fama di Santità della Madre, di grazia e guarigioni ottenute per sua intercessione, iniziano i processi informativi. Dal 2 maggio 1962 al 12 dicembre 1968 viene istituito il processo ordinario informativo presso la Curia vescovile di Novara.

La guarigione miracolosa

Il 13 giugno 2003 a Novara nel Palazzo Vescovile il Vescovo Monsignor Renato Corti presiede la sessione di chiusura del processo diocesano sul presunto miracolo attribuito a Madre Pierina avvenuto nel 1994. Un uomo ricoverato in coma con tetraplegia ebbe dal figlio la medaglia del Santo Volto. Dopo poche ore l’ammalato aveva preso conoscenza e cominiciò a migliorare fino alla completa guarigione attestata dai medici.

Le 3 virtù

Il 30 maggio 2010 Benedetto XVI dichiara Beata Madre Pierina con una solenne cerimonia nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma.

La proclamazione è presieduta dal Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, dall’allora Arcivescovo Angelo Amato, che ne ha sintetizzato la santità in tre caratteristiche: la pietà mariana, la devozione al Volto di Gesù e l’offerta della vita per la santificazione dei sacerdoti.

.

.
di Gelsomino Del Guercio per Aleteia.org

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome