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L’appello straziante di un vescovo del Congo: «Aiutateci, ci uccidono nell’indifferenza»

L’appello dal Congo: «Ci uccidono nell’indifferenza»

Massacri, continui rapimenti di persone, case bruciate, farmacie e negozi saccheggiati

CONGO – Continuano i combattimenti nella Repubblica Democratica del Congo tra forze regolari e ribelli. La popolazione è ormai allo stremo, tra razzie, continui assalti nei villaggi, stupri di donne e violenze sui bambini.

A lanciare il grido di allarme alla comunità internazionale è monsignor Sikuli Paluku Melchisedech, vescovo di Butembo-Beni che in un videomessaggio ha denunciato i continui massacri di Beni e dintorni, nel nord Kivu: “Veniamo uccisi, massacrati ogni giorno in un’indifferenza sempre più sconcertante. Eppure continuiamo a sperare, ad aspirare alla felicità annunciata nelle Beatitudini proclamate da Gesù Cristo”.

Così il presule esprime il suo dolore per questa immane tragedia. “Sei anni di violenze e promesse non mantenute: dall’ottobre del 2014, nella diocesi di Butembo-Beni, nella regione di Beni-ville e dintorni, assistiamo ad atroci massacri. Crimini efferati che continuano senza sosta da ben sei anni”, denuncia ancora monsignor Melchisedech. Questi fatti costituiscono per il vescovo africano “crimini contro l’umanità”…

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Massacri, continui rapimenti di persone, case bruciate, farmacie e negozi saccheggiati, circa 4 mila morti dall’ottobre 2014, di cui mille solo nell’ultimo anno”. Di fronte a tutto ciò “la popolazione si chiede giustamente cosa deve ancora fare per far sì che le forze di difesa e sicurezza sradichino le Afd e gli altri gruppi armati, presunti responsabili dell’insicurezza nella regione”, ha aggiunto il vescovo, domandandosi se è “umanamente ragionevole e responsabile sacrificare in un vergognoso silenzio tante vite umane per interessi economici e/o politici”.

E infine l’appello del vescovo: “Risvegliamoci dal nostro sonno per un impegno sociale per valutare insieme la situazione su questa carneficina in Congo. Liberiamoci dall’indifferenza rivoltante che si nota nella maggioranza degli attori politici e amministrativi”.

(Fonte avvenire.it – Massimiliano Casto)

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