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La preghiera di Papa Francesco per il mese di aprile: per i medici e gli assistenti in zone di guerra

Nel videomessaggio per l’intenzione di preghiera del mese di aprile, realizzato dalla Rete mondiale di preghiera, Papa Francesco chiede di pregare per tutto il personale umanitario che assiste chi è coinvolto nei conflitti, e che rischia “la propria vita per salvare quella degli altri”

“Un segno di speranza”. Così Papa Francesco definisce “la presenza dei medici degli infermieri e del resto del personale sanitario nelle zone devastate dai conflitti”, nel videomessaggio per l’intenzione di preghiera del mese di aprile, diffuso dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa.

“ Sono persone sagge, coraggiose, buone, che seguendo la loro vocazione lavorano in condizioni estremamente pericolose ”

“Preghiamo per i medici e il personale umanitario presenti in zone di guerra – è la proposta del Papa – che rischiano la propria vita per salvare quella degli altri”.

Francesco ai medici: l’importanza di soffrire-con

San Paolo VI, nel messaggio per la XI Giornata Mondiale della Pace, nel 1978, scriveva che i medici sono persone “dotte, valenti e buone, le quali hanno fatto della scienza e dell’arte sanitaria la loro vocazione e la loro professione”. Papa Francesco, nel 2016, ricevendo in Vaticano una rappresentanza di medici spagnoli e latinoamericani, aggiunse che l’impegno dei medici “non si fonda solo sulla sua scienza e sulla sua competenza tecnica, ma anche e soprattutto sul suo atteggiamento compassionevole – soffre-con – e misericordiosa verso quanti soffrono nel corpo e nello spirito. La compassione è in un certo senso l’anima stessa della medicina. La compassione non è pena, e soffrire-con”.

I sette conflitti che causano emergenze umanitarie

Attualmente ci sono più di 20 conflitti armati nel mondo, 7 dei quali,  secondo l’Unhcr,  hanno provocato un consistente numero di vittime e sfollati forzati: Yemen, Iraq, Siria, Sud Sudan, Somalia, Afghanistan e Ucraina, oltre alla Repubblica Democratica del Congo e alla Repubblica Centroafricana, che si trovano in una situazione di conflitto costante ormai da anni. E i conflitti armati sono uno dei principali motori delle emergenze umanitarie. Il bisogno di medici, infermieri, ostetriche, altri operatori sanitari, personale ausiliario e di gestione nelle crisi umanitarie è enorme.

15 miliardi di dollari per gli aiuti, 1739 spesi per le armi

Si stima che siano 135,7 milioni le persone in tutto il mondo che hanno bisogno di assistenza umanitaria. I fondi necessari per coprire i piani di aiuto sono 25,2 miliardi di dollari, ma quelli raccolti sono solo 15,2 miliardi. Quindi la copertura copre solo il 60,3 per cento del fabbisogno. Una cifra ridicola, se confrontata con i 1739 miliardi di dollari della spesa militare globale di un solo anno, per l’acquisto di armi, carri armati e aerei da guerra. Come denunciano varie organizzazioni umanitarie, nelle guerre di oggi gli ospedali e i centri sanitari non si possono più considerare luoghi sicuri, perché vengono bombardati di routine come obiettivi bellici, contrariamente a quanto stabilito dal Diritto internazionale umanitario.

Spesso sono attaccati, senza rispettare il diritto umanitario

Padre Frédéric Fornos, direttore internazionale della Rete mondiale di preghiera del Papa (che include il Movimento Eucaristico Giovanile), ricorda che nei conflitti armati i civili sono le vittime principali, “per questo il personale sanitario in zone di guerra è fondamentale. Salva vite e allevia la sofferenza in condizioni pericolose”. Tuttavia, spesso viene attaccato, invece di rispettare il diritto umanitario internazionale. Come ha indicato Papa Francesco nell’esortazione apostolica Gaudete et Exsultate, “anche l’offerta della propria vita per gli altri è cammino di santità”. Lo ha detto anche nell’incontro con la Croce Rossa italiana, il 27 gennaio 2018, aggiungendo che “Il Buon Samaritano non sottopone l’uomo ferito ad alcun esame preventivo, non lo giudica e non subordina il suo soccorso a prerogative morali, né tantomeno religiose”.

di Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano per Vaticannews.va

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