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La potente lettera di Raoul Bova e don Luigi che fa ‘scandalo’ sui preti

La lettera “scandalosa” sull’essere sacerdote

Riportiamo un estratto della lettera scritta da don Luigi Maria Epicoco e letta da Raoul Bova ai microfoni di di RTL 102.5. L’attore, presto, vestirà i panni di don Massimo nella fiction Don Matteo.

Ecco il testo:

“La gente pensa che fare il prete sia un mestiere. Uno che magari si sveglia la mattina ed è convinto di poter mettere su una bancarella per vendere parole, benedizioni, e santini. La gente pensa che fare il prete sia una roba fuori dal mondo. Uno che magari fa fatica a stare dentro le cose e per questo si rifugia in una qualche sagrestia. Lo sanno tutti che certe volte con la scusa di amare Dio alla fine si rischia di non amare nessuno. Ma è vero anche che certe volte tu ti accorgi che Dio lo hai incontrato perché non puoi fare a meno di amare tutti. E amare non è un mestiere, è sentirsi responsabili.

La potente lettera di Raoul Bova e don Luigi che fa 'scandalo' sui preti
La potente lettera di Raoul Bova e don Luigi che fa ‘scandalo’ sui preti

Fare il prete non è un mestiere, è la stessa cosa che capita a chi perde la testa per amore: non c’è più il calcolo ma solo l’ostinato desiderio di non perderti il bandolo della matassa che pensi di aver incontrato in qualcuno o in qualcosa. Uno pensa che basta mettersi una tonaca e la magia è fatta. Ma la tonaca non funziona se sotto non c’è un uomo, uno che sa che è il più miserabile di tutti, eppure è stato scelto, eppure è stato amato. E quanto è difficile accettare il peso di quella tonaca che oggi appare più insozzata dal tradimento di chi avrebbe dovuto amare e invece se n’è solo servito. Ma poco importa se bisogna caricarsi anche sulle spalle l’infamia degli altri.

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Non si diventa preti per essere benvisti. Si diventa preti per diventare servi inutili proprio come diceva Gesù. Servi inutili a tempo pieno! Servi senza un utile. Servi gratuiti”.

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