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La politica del terrore non conosce sosta. Cantlie: l’ostaggio elogia Mosul sotto l’Isis

C_4_articolo_2087647__ImageGallery__imageGalleryItem_0_image (1)Si tratta di una sorta di reportage dalla durata di otto minuti. Mosul è considerata una delle roccaforti dell’Isis, accusato di aver saccheggiato anche le casseforti in città della banca centrale, andando ad aumentare le sue ricchezze legate al petrolio

Nuovo video del giornalista britannico John Cantlie, ostaggio dell’Isis in Iraq dal titolo “From inside Mosul”. Nelle immagini pubblicate sul web, quasi una sorta di reportage di otto minuti, si vede Cantlie, senza barba, mentre tesse le lodi della città di Mosul nelle mani dei jihadisti dello Stato islamico.

Cantlie, apparentemente in buona salute, rasato con cura e dando l’impressione di muoversi in totale libertà, fa una vera e propria opera di propaganda dell’Isis che gestisce la città. L’obiettivo è dimostrare che i media occidentali mentono dipingendola come povera, mal gestita in mano ai terroristi dello Stato Islamico.

Mosul è considerata una delle roccaforti dell’Isis, accusato di aver saccheggiato anche le casseforti in città della banca centrale, andando ad aumentare le sue ricchezze legate al petrolio. “Buongiorno sono John Cantlie e mi trovo oggi sul tetto del mondo a Mosul, la seconda maggiore città dell’Iraq e sotto il completo controllo dello Stato Islamico da cinque mesi”, afferma il reporter aprendo il video, in cui ricorda “l’invasione americana”.

Reportage da Mosul – “I media dipingono la vita nello Stato Islamico come quella di una società depressa”, in cui la gente cammina in strada sottoposta a un “regime totalitario”. “Invece – aggiunge – la vita è business as usual nonostante un dicembre freddo ma soleggiato”. E poi: le ricostruzioni dei media sono “ingannevoli”. Per strada ci sono migliaia di persone, “migliaia di iracheni che girano dopo decenni di regime di Saddam”, afferma Cantlie, alla guida di un’auto per le strade della città.

“Dopo il caso dell’invasione americana, i sunniti musulmani possono camminare per strada”, aggiunge quindi il reporter ostaggio, ora spostatosi nel suk di Mosul, dove “si può acquistare di tutto. Questa non è una città che vive nelle paura come i media occidentali vogliono dipingerla. E’ una città normale: ci sono molte luci al neon”.

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“Città sicura” – “Non è una città depressa”, ripete ancora una volta Cantlie, prima di salire di nuovo in auto e illustrare il sistema sanitario locale. Si passa al maggiore ospedale di Mosul, dove il giornalista mostra il reparto dei bambini vittime di guerra. “All’ospedale c’è energia elettrica”, non è come dipingono gli occidentali un luogo in cui l’elettricità c’è solo poche ore al giorno, spiega. “Nonostante le bombe che piovono, i medici riescono ad avere quello di cui hanno bisogno”, aggiunge Cantlie, prima di recarsi a un locale commissariato e criticare un servizio della Cnn di giugno, in cui la polizia veniva descritta come ormai inesistente. Negli ultimi minuti del video, Cantlie guida la moto di un poliziotto, sulla quale spiega che la città è sicura e non ci sono mai stati così pochi omicidi a Mosul. Il lungo filmato si chiude con Cantlie che si rivolge ad un drone della coalizione, che sta sorvolando la città: “Fate qualcosa, siete inutili”. Fonte: TgCom24

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