Fermiamoci adesso sul giovane medico. Non siamo in un soggiorno o in una sala d’aspetto. Sia lui che la bimba sono vestiti da sala operatoria perché siamo in una sala operatoria, è l’ora dell’operazione, e si sta facendo tardi. Quindi quel giovane medico si è fermato, ha bloccato tutto proprio prima di cominciare perché la bimba piangeva e non voleva entrare. Avrebbe potuto addormentarla, invece Shi Zhuo – il giovane chirurgo – ha avuto pazienza, ha donato tempo, ha guardato chi aveva davanti e solo dopo quel dono semplice, un cartone animato, solo dopo quel guardarsi, ha preso con sé la bambina. Perché a quel punto la bimba voleva seguire il medico.
Imparo. Quante volte non riesco ad aiutare qualcuno perché non lo aiuto con ciò che può capire, con ciò che fa bene a lui, ma cerco di aiutarlo con quello che so io, con quello che io penso sia il meglio per lui?
Il medico non ha detto alla bimba che avrebbe dormito durante l’operazione e che non avrebbe sentito dolore. Non gli ha detto che gli avrebbe dato la flebo che toglie il male. Non ha mentito dicendo che il papà sarebbe rimasto accanto a lei, ma ha calmato la bambina con cose da bambini e non da valenti chirurghi: un cartone animato.
Sarà pure giovane il medico cinese, ma certo è saggio. Con uno così voglio imparare ad essere come quella bambina, come tutti i bambini. Fidarmi di chi mi calma, di chi mi dà pace, di chi mi toglie le paure. Senza voler per forza capire tutto, ma fidandomi e godendomi quello che l’altro mi dà.
Mi porto via i piedini rilassati dell’ultima foto. Quelli che mi dicono che fidarsi è roba da bambini. Come tutte le cose grandi.
Di Don Mauro Leonardi
Articolo tratto da IlSussidiario.net