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La luce di Francesco per la città di San Francesco e per il mondo intero!

Papa Francesco ha acceso l’albero di Natale di Assisi ed illuminato a distanza, dal Vaticano, il presepe della città di San Francesco: un nuovo momento nella storia di questo Pontificato che si interseca con la storia dei ‘due’ Francesco.

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Il Papa ha acceso l’albero di Assisi. Ad accogliere il Pontefice, in diretta da Roma, una piazza gremita e i canti dei bambini. Forte il messaggio lanciato da Francesco, che ha parlato di speranza e di un Natale pieno di carezze del Signore: “Quanti fratelli e sorelle sono annegati in mare. Sono col Signore adesso. Gesù è venuto per darci speranza, e dobbiamo prendere questa speranza. E’ venuto per dirci che lui è più forte dell’amore, che lui è più grande di ogni malvagità. Lui è venuto per dirci che è misericordioso. In questo Natale vi invito ad aprire il cuore alla Misericordia, non è facile perdonare queste stragi, non è facile. Vorrei ringraziare ai guardia costiere, sono donne e uomini bravi, vi ringrazio di cuore. Perché voi siete stati strumento della speranza che ci porta Gesù.

Voi fra noi siete stati seminatori di speranza. Grazie. Il sud Italia è stato un esempio di solidarietà per tutto il mondo. A tutti quelli gli auguro quando guardano il presepe possano dire Gesù, ma anche io ho dato una mano perché tu sia un segno di speranza. A tutti i rifugiati dico una parola, quella del Profeta “alzate la testa, il Signore è vicino. E con lui la forza e la salvezza, la speranza. Il cuore è addolorato, ma la testa alta nella speranza del Signore. A tutti voi rifugiati, a tutti voi guardia costiere vi abbraccio e vi auguro un Santo Natale pieno di speranza e con tante carezze del Signore”.

Ad Assisi si è svolta la Santa Messa nella Basilica Inferiore di san Francesco presieduta da Mons. Georg Gänswein. Tra i presenti 31 profughi ospitati dalla Caritas Diocesana di Assisi provenienti da Afghanistan, Camerun, Iran e Nigeria e un ufficiale della Marina Militare che ha partecipato alle operazioni di salvataggio dei migranti nel canale di Sicilia e ha raccontato quei drammatici momenti. Con loro anche Nora Shirley fuggita da Boko Haram che ha toccato il cuore di tutti con la sua storia fatta di dolore e sofferenza, ma che guarda a un futuro di amore e solidarietà.

ALCUNE IMMAGINI DEL MOMENTO IN DIRETTA

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ALCUNI PASSAGGI DELL’OMELIA DI MONSIGNOR GEORG

“La voce di Giovanni Battista è di suprema importanza perché attraverso essa scende sulla storia umana la voce di Dio che promette salvezza e mette in discussione tutto ciò che esiste di disumano. E questa voce non è una realtà mitica, questa voce è una realtà storica, è una realtà vera. Voce di uno che grida nel deserto ‘preparate la via del Signore’. Giovanni sa benissimo di essere un nulla […] dice ‘non ascoltate me, ma colui che parla attraverso di me’. La parola che è all’origine di tutto il mondo, io sono solo un eco di quella voce che vi conviene ascoltare. Ma quante voci di oggi si alzano e chiedono la nostra attenzione. Quante voci chiedono a noi di cambiare la vita. Avvertiamo tutti che sono troppi i motivi che mettono in discussione la stessa sopravvivenza del pianeta. Ma quello che più addolora, è l’impressione di essere caduti in un turbine di disordini morali che non solo sembra abbiano la pretesa di oscurare la presenza di Dio come se fosse un impedimento alla vita, ma quello che è peggio, oscurano la bellezza dell’uomo. E’ ora che ci mettiamo in ascolto della parola del Signore […]. La via del vero rinnovamento la indica il Vangelo […]. Il deserto di cui parla Giovanni Battista non è quello fisico, fatto di sabbia è il silenzio, il voto che dobbiamo fare in noi per essere capaci di ascoltare la voce di Dio al di sopra di tutti i rumori del mondo in cui viviamo. Il deserto ci purifica e ci apre a Dio […]. L’orgoglio, la superbia ma anche il vuoto esistenziale, non possono che ostacolare il nostro andare verso Cristo e gli altri. Preparare il nostro Natale significa rivedere severamente e seriamente il nostro vivere quotidiano. […].

Alle 15 si è svolto presso la sala stampa del Sacro Convento di Assisi, l’iniziativa “No hate speech” lanciata dalla Carta di Roma contro il linguaggio violento e discriminatorio. Per l’occasione è stata annunciata anche la nascita della rete “illuminare le periferie del mondo” che si propone l’obiettivo di far uscire dall’oscuramento mediatico temi, persone e periferie dimenticate o cancellate. Tra i presenti: il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, Padre Enzo Fortunato, l’Imam di Perugia, Abdel Qader, la responsabile Caritas della Diocesi di Assisi, suor Elisa Carta, il portavoce di Articolo21, Beppe Giulietti, l’associazione Carta di Roma, Anna Meli, il segretario USIGRAI, Vittorio di Trapani, il portavoce Unicef Italia, Andrea Iacomini, il portavoce della Tavola della Pace, Flavio Lotti, e il presidente ODG Umbria, Roberto Conticelli. Durante i lavori, coordinati da Elisa Marincola, saranno proiettati filmati di Valerio Cataldi, inviato del Tg2.

Fonte: San Francesco Patrono d’Italia

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