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La Lega Nord deve restituire i soldi rubati agli italiani. Salvini oggi non urla. E non vuole pagare

“Cercano di toglierci dai giornali, dalle tv, dalle radio, dal Parlamento. Cercano di farlo ‘alla turca’. Ma non ci riusciranno. In democrazia sono i cittadini con il loro voto che decidono chi vince e chi perde, non un singolo giudice. Sono proprio curioso di vedere adesso cosa dirà il Presidente della Repubblica”.

Così Matteo Salvini a Radio Padania, dove è tornato a parlare del sequestro cautelativo dei fondi della Lega Nord disposto dal tribunale di Genova: bloccati sei conti correnti del partito in sei diverse banche. Alla vigilia, Salvini, aveva attaccato la magistratura, accusandola di voler far fuori il partito. Oggi ha rincarato la dose: “Domenica a Pontida faremo scelte impegnative, che non si ricordano nella storia del Dopoguerra. Non si può permettere che in uno Stato di diritto qualcuno venga imbavagliato. Senza uno straccio di foglio in mano bloccano un partito, su decisione di un singolo giudice. Ma neanche in Turchia… Venite domenica a Pontida, sarà una giornata molto particolare”.

Dalla procura di Genova finita sotto accusa, però, è arrivata la risposta a Salvini: “Abbiamo il massimo rispetto per la Lega e per tutti i partiti, ma noi non abbiamo messo in atto nessun attentato alla Costituzione, anzi: abbiamo agito a tutela del Parlamento, che si è costituito parte civile”, ha dichiarato Franco Cozzi, capo della procura genovese. E ancora: “Camera e Senato si sono costituiti parte civile nel processo per avere risarcito un danno derivante dalla erogazione di contribuiti che non dovevano essere dati perchè fondati su bilanci non corretti”. La toga ha aggiunto: “Noi abbiamo agito a tutela del Parlamento. E – conclude – i processi che questo ufficio manda avanti dimostra che non si guarda in faccia a nessuno e, tanto meno, a nessun colore politico. I procedimenti svolti in passato lo dimostrano”. Fonte: Libero Quotidiano

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