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La giustizia Vaticana c’è: un comunicato dalla Sala Stampa

wpid-1359026882568Pubblichiamo il comunicato emesso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Il primo grado di giudizio del processo canonico a carico dell’ex Nunzio Apostolico nella Repubblica Dominicana, Józef Wesołowski, si è concluso in questi giorni presso la Congregazione per la Dottrina della Fede con una sentenza di condanna alla dimissione dallo stato clericale.
L’accusato ha ora due mesi di tempo per proporre eventuale appello. Il procedimento penale presso gli organi giudiziari vaticani proseguirà non appena sarà definitiva la sentenza canonica. Infine, con riferimento ad alcune notizie apparse recentemente sui mass media, si precisa che finora Mons. Wesołowski ha usufruito di una relativa libertà di movimento in attesa che la Congregazione per la Dottrina della Fede procedesse a verificare il fondamento delle accuse mosse a suo carico.

Tenuto conto della sentenza ora pronunciata dal summenzionato Dicastero, saranno adottati nei confronti dell’ex Nunzio tutti i provvedimenti adeguati alla gravità del caso.

LA STORIA

Monsignor Jozef Wesolowskil’ex nunzio vaticano nella Repubblica Dominicana, accusato di abusi sessuali commessi nell’isola caraibica e poi indagato anche nel suo Paese d’origine, la Polonia, era negli scorsi mesi pressoche’… sparito!  O meglio, si sarebbe trovato in Vaticano dall’estate scorsa, quando è stato richiamato a Roma. Le ultime notizie su Wesolowski risalivano all’inizio di maggio, quando una delegazione vaticana era stata ascoltata e interrogata dal Comitato della convenzione Onu contro la tortura. In quell’occasione monsignor Silvano Tomasi, osservatore permanete della Santa Sede presso le Nazioni unite di Ginevra, aveva precisato due questioni. Wesolowski, aveva detto Tomasi, è sottoposto a un doppio processo in Vaticano: uno di carattere canonico presieduto dalla Congregazione per la dottrina della fede, e uno penale seguito invece dalle autorità di polizia e dalla magistratura vaticana. Tuttavia, aveva precisato ancora l’arcivescovo, le cose vanno a rilento perché i documenti chiesti alla Repubblica Dominicana stentano ad arrivare. Con il passare dei giorni le informazioni sono arrivate ed è di oggi il comunicato della Sala Stampa che chiarisce la situazione. E fa giustizia. di Francesco Rossi

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