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Kristy commuove il web con quell’abbraccio al figlio nato morto

Il dolore di una madre a cui muore un figlio non si può spiegare ne raccontare. Kristy con queste foto al figlioletto nato morto ci fa commuovere. Preghiamo per lei e il suo piccolo angelo.

Kristy Watson

Il primo e ultimo abbraccio al figlio nato morto. Una foto straziante, che toglie il fiato. C’è tutto il dolore di una mamma che ha visto svanire le fatiche del suo percorso di gravidanza. Un’immagine che questa giovane donna ha voluto condividere per lanciare un messaggio forte ad altre future mamme: «Ascoltate e fidatevi del vostro corpo, anche quando i medici vi dicono che va tutto bene».

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Un lungo post pubblicato su Facebook quello di Kristy Watson, una mamma australiana. Un lungo racconto di un’esperienza che, nonostante la forte sofferenza a cui è andata incontro, continua a definire «meravigliosa».

«Voglio che la gente sappia cosa ho passato e che questo aiuti a prevenire che una cosa del genere succeda a qualcun altro».

Inizia così Kristy, mamma single che ha accettato di affrontare l’avventura di una gravidanza nonostante tre aborti precedenti. «È stata sicuramente l’esperienza più bella che abbia mai vissuto, provando a me stesso quanto ero forte. Il mio corpo ha fatto cose incredibili e il bimbo è diventato un angelo così bello che non meritava di terminare la sua vita così presto. Era il mio bambino miracoloso dopo 3 aborti».

La gravidanza

Una gravidanza che procedeva senza grossi problemi, fino alla notizia che ha spezzato il suo sogno di diventare mamma. «La mia gravidanza mi ha quasi ucciso. Una settimana dopo, il mio corpo stava ancora lottando per la vita perché quando ormai era troppo tardi mi è stato detto che avevo una grave pre-eclampsia. I miei reni stavano cedendo, la mia pressione sanguigna era così alta che mi ha quasi fatto avere un ictus. Il mio corpo stava combattendo così duramente per desiderare di mantenere vivo il mio bimbo, ma alla fine ha tolta la vita a lui per mantenere la mia».

Kristy Watson

«La cosa peggiore che mi è accaduta – racconta – è quando l’infermiera si è seduta all’estremità del mio letto a 32 settimane e 5 giorni, davanti agli ultrasuoni, per dirmi che il mio prezioso piccolo Kaycen non aveva più il battito del cuore. Niente che tu voglia mai sentire, nessuna parola che tu possa mai immaginare o prevedere. Sapevo che qualcosa non andava, l’orribile gonfiore nei piedi, nelle mani e nel viso, mal di testa che durava settimane, la visione sfocata, la pressione sanguigna che andava su e giù, sentivo che non erano solo normali “sintomi della gravidanza”. Ma dopo numerose visite mediche, dentro e fuori dall’ospedale, anche cercando di contattare un’altra struttua per una seconda opinione, mi è stato detto che era tutto normale».

«Mi sono anche sentita stupido quando mi hanno detto che mi stavo lamentando della mia gravidanza, ma in realtà sapevo che qualcosa non andava. Mi hanno detto che mi avrebbero fatto un’ecografia. Il medico però, era in riunione e ho dovuto aspettare 2 ore per poi essere rimandata a casa senza esami. La sola indicazione è stata di prendere il panadol per i miei mal di testa. È successo 3 giorni prima che mi sentissi dire che mio figlio non si muoveva più. Forse non sarebbe cambiato nulla, ma è qualcosa che non saprò mai. Voglio che tutte le donne conoscano la mia storia. Ascoltate e fidatevi del vostro corpo, anche quando i medici vi dicono che va tutto bene».

Fonte www.ilmessaggero.it/Simone Pierini

 

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