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Kerigma “La Fede in chiave Pop – Rock”

articoloTESTIMONIANZE DI FEDE – I Kerigma sono un gruppo di musica cristiana  che testimoniano la loro fede tramite questa arte.
Il gruppo è composto da: Simone Fedele e Stefano Bruno (basso) Mariangela Piccinini e Luigi Mas (Piano e tastiere) Mario Manfredi e Andrea Renzi (chitarre) Emiliano De Angelis (Direttore Tecnico) Claudio Cristallini (sax) Francesco Fedele (batteria e percussioni) Attilio Carboni, Anna Torraca, Massimiliano Principato, Claudia Fedele (vox).
Il loro primo disco è uscito nel 2009 dal titolo “Quando l’esperienza si fa musica” ed il secondo disco è “Liberi” contenente 10 canzoni.

Abbiamo intervistato Attilio Carboni e Francesco Fedele per Testimonianze di Fede.

Vent’anni di carriera raccontati nel 2°album “Liberi”. Liberi da chi e da cosa?
(Attilio) E’ tutta una serie di concetti che ingabbiano in modo particolare la nostra fede. Liberi dai cliché del cristiano e della musica cristiana. Spesso la musica di evangelizzazione rientra in certi canoni, e con questo disco abbiamo voluto scardinarli un po’.
E’ un disco sostanzialmente pop. Ci piaceva raccontare la nostra fede in un linguaggio che fosse moderno e diretto ad un assemblea e ad un pubblico che non fosse preparato sui temi cristiani e che cogliesse i messaggi di evangelizzazione che i nostri brani contengono dentro.

“Kerigma” è un nome particolare per una band. Da cosa nasce e soprattutto qual è il significato?
(Francesco) Kerigma è un termine greco e significa proclamare, gridare come un banditore. Il banditore grida un annuncio che non è un annuncio qualsiasi ma è prettamente mirato al cuore. Questo è quello che noi con la nostra musica vogliamo proporre.
Vogliamo veicolare gli ascoltatori, ad una ricerca di contenuti profondi e spirituali.
Facciamo questo da circa vent’anni, ed abbiamo avuto molti riscontri positivi.

Tutti i membri del gruppo sono reduci da una propria esperienza di fede personale. Come vi siete conosciuti?
(Attilio) Con Francesco ci conosciamo da quasi trent’anni perché entrambi proveniamo da una comunità carismatica e siamo legati da una vecchia amicizia oltre che dalla condivisione per la musica. Mentre tutti gli altri vengono da realtà di fede diverse: il nostro chitarrista è un neocatecumenale, il nostro tastierista viene da un movimento carismatico diverso dal nostro. Insieme abbiamo unito la voglia di condividere la nostra fede attraverso la musica.

Tante sono le partecipazioni artistiche a cui avete partecipato (meeting, Giubileo, Casinò di Sanremo). Qual è quella che portate nel cuore in modo particolare?
(Francesco) Le manifestazioni e gli eventi a cui abbiamo partecipato sono molti ed ogni evento ha avuto sempre una partecipazione attiva da parte di tutti noi. Alcuni eventi sono stati più marcati come quello della Giornata del malato, abbiamo cantato in ospedale d’innanzi a tutti i pazienti.
Quella è stata un esperienza che mi rimarrà nel profondo come anche il Giubileo del 2000 a Piazza del Popolo d’innanzi a migliaia di giovani.
Siamo stati a Sanremo e ci siamo piazzati in classifica anche bene. Sono stati tutti eventi che portiamo nel nostro cuore anche come arricchimento di fede e come esperienza spirituale di ognuno di noi.

Quali sono i brani che vi rappresentano di più?
(Attilio) E’ difficile sceglierne qualcuno che ci rappresenti di più perché ogni brano rappresenta un esperienza.
Noi ci sentiamo testimoni di Dio e della nostra fede. Personalmente posso dire che alcuni pezzi rappresentano alcuni momenti particolari del gruppo, ad esempio il brano “E’ festa” a me ricorda i nostri primi eventi d’innanzi alle piazze piene come per esempio il Giubileo che aveva una piazza gremita di ragazzi.
Tutti i brani ci rappresentano e qualcuno magari ci tocca di più a livello affettivo.

Con la vostra musica desiderate arrivare soprattutto ai giovani?
Non soltanto ai giovani perché la nostra musica è rivolta ad un ampio pubblico. Il nostro desiderio è arrivare a tutti. Probabilmente la nostra musica ha una caratteristica più giovanile ma il nostro intento è coinvolgere tutti.

Servizio di Rita Sberna

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