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Chi sono gli italiani e le aziende che fanno soldi con le bombe ed i bambini morti. (Ecco i Nomi e cognomi!)

armi-italianeQuando pensiamo ai settori di “punta” della nostra economia, è facile immaginare la moda, il turismo, la gastronomia, il calcio… Eppure tra i primi posti dell’industria meccanica e dell’industria elettronica mondiale figurano molte aziende italiane, tanto che la produzione nostrana viene considerata ad altissimo livello.
Nella moltitudine di aziende che ruotano attorno a questi settori industriali ci sono anche i costruttori di armi… Sono molto meno visibili che in altri stati (u.s.a.) eppure il loro giro d’affari è tra i più floridi del mondo…

La polizia americana ha in uso un tipo speciale di Beretta; Finmeccanica vende i suoi elicotteri ai Turchi (che li usano poi contro i Kurdi); senza considerare le migliaia di bombe prodotte da noi e disseminate per il mondo a seguito delle guerre… Ne sanno qualcosa le decine di popoli che hanno avuto a che fare con le mine antiuomo prodotte in Italia, congegni talmente sofisticati (ed efficaci) da rendere il made in italy famoso in tutto il mondo.

Le pagine di Pappagalli Verdi di Gino Strada (Emergency) raccontano in modo crudo di quanto siano mortali nel tempo questi “giocattoli”.

CHI SONO I PRINCIPALI PRODUTTORI DI ARMI IN ITALIA?

Finmeccanica : di proprietà del governo per il 35% e dei privati per il 65%.
Possiede:
– il 100% dell’Alenia Aerospazio SpA: aerei militari
– il 100% dell’Alenia Difesa che a sua volta possiede il 100% della Divisione Otobreda (sistemi di armi), il 50% dell’Alenia Marconi (italo-britannica: armi teleguidate, sistemi elettronici di difesa) e il 47% della Elettronica SpA (italo-francese: sistemi elettronici di difesa)
– il 100% dell’Ansaldo
– il 100% dell’Elsag: radar
– il 50% dell’Agusta Westland (italo-britannica): elicotteri – il 50% dell’European Aircraft JV (italo-franco-inglese)
– il 25% della New Matra Bae Dynamics (britannico-francese): missili teleguidati.

Fincantieri SpA: navi da guerre, sottomarini

FIAR SpA: sistemi elettronici di difesa

Fiat SpA, che possiede:
– il 100% dell’Alfa Romeo Avio SpA: motori aerei
– il 100% della Fiat Avio SpA: motori aerei
– il 100% della BPD Difesa e Spazio: munizioni
– il 100% dell’Iveco SpA: veicoli armati
– il 75% dell’Aermacchi: aerei militari e civili

Beretta : pistole, fucili, munizioni.

Le esportazioni autorizzate dal governo sono solo il 18,5% del fatturato totale dell’industria italiana aerospaziale, navale, terrestre ed elettronica, la quale nel suo insieme nel 1999 ha avuto un giro di affare di 14 mila miliardi di lire, con un incremento del 2% rispetto all’anno prima.

Tra i settori in maggiore crescita c’è quello elicotteristico militare, il cui mercato dovrebbe espandersi del 50% tra il 1999 e il 2005 secondo una stima dell’Aiad (dell’Associazione Industrie per l’Aerospazio, i Sistemi e la Difesa).
Un altro in forte crescita è quello dei sistemi di comando, controllo e comunicazione, che nel 1999 ha registrato un incremento del 30%.

bandiera_italia-armi




I CLIENTI DELL’ITALIA
PAESE IMPORTATORE …….VALORE IN MILIARDI

Emirati Arabi Uniti………………………….. 1.274
Germania……………………………………….. 301
Spagna………………………………………….. 182
Argentina……………………………………….. 104
Bulgaria………………………………………….. 95
Cipro……………………………………………… 62
Stati Uniti………………………………………… 56
Venezuela……………………………………….. 55
Francia…………………………………………… 49
Romania…………………………………………. 37
Bangladesh……………………………………… 32
Norvegia…………………………………………. 29
Canada…………………………………………… 28
Brunei…………………………………………….. 28
Singapore………………………………………… 26
Malaysia………………………………………….. 26
Cina……………………………………………….. 22
Turchia……………………………………………. 21
Gran Bretagna………………………………….. 20
Thailandia……………………………………….. 16
Australia…………………………………………. 15
Grecia……………………………………………. 11
Ghana……………………………………………. 10
Egitto………………………………………………. 9
Filippine…………………………………………… 8
India………………………………………………. 8
Austria……………………………………………. 8
Olanda…………………………………………….. 7
Danimarca……………………………………….. 7
Nuova Zelanda………………………………….. 6
Irlanda……………………………………………. 5
Lussemburgo……………………………………. 5
Marocco…………………………………………… 5
Corea del Sud……………………………………. 4
Algeria…………………………………………….. 4
Taiwan…………………………………………….. 4
Kuwait……………………………………………… 4
Belgio………………………………………………. 3
Svizzera……………………………………………. 2
Giappone…………………………………………… 2
Sud Africa…………………………………………. 1
Arabia Saudita……………………………………. 1

export

MINE ANTIUOMO

Ogni trenta minuti una persona viene uccisa o mutilata orribilmente da una mina, in uno dei 64 paesi del mondo devastati dalla presenza di questi ordigni.

DATI MONDIALI
Mine antiuomo inesplose………… 100.000.000
Persone mutilate o uccise ogni anno….. 15.000
Costo medio di una mina (lire)………. 15.000
Costo medio per disattivarla (lire). 10.000.000
Mine prodotte ogni anno ………….10.000.000
Paesi inquinati da mine…………………62

SITUAZIONI PIU’ GRAVI
Cambogia, Afghanistan, Angola, Mozambico, ex-Jugoslavia, Sudan, Somalia, El Salvador, Kurdistan, Kuwait. Per sminare completamente l’Afganistan agli attuali ritmi occorrerebbero circa 4.300 anni.

Un’indagine (fonte: Croce Rossa Internazionale) realizzata in Afghanistan sui feriti delle mine antiuomo chiarisce che la maggioranza delle vittime mine sono civili. Solo il 13% dei feriti era costituito da militari. Le vittime delle mine erano state colpite per l’8% durante il gioco, per il 20% durante il lavoro nei campi, per il 15% durante i viaggi, per il 4% durante lo sminamento, per il 38% durante attività non militari; il 2% degli intervistati non ha risposto.

PRODUTTORI DI MINE

Valsella meccanotecnica spa di brescia

La Valsella è controllata dal gruppo Borletti, anche se non è chiara la conclusione della lunga trafila, iniziata alla fine del 1994, per la cessione della precedente quota del 50% del capitale sociale della Meccano Tecnica Mt spa, la finanziaria di controllo della Valsella, che faceva capo alla Fiat Ciei spa (gruppo Fiat).
La Valsella dichiara che le mine terrestri oggi non sono in produzione. D’altro canto essa è pronta a “rendere disponibili” prodotti nel campo delle cosiddette “mine intelligenti”, cioè le mine programmabili a tempo, nel caso venissero considerate accettabili.

Sei, società esplosivi industriali spa di brescia

La Sei è controllata dalla Saepc, Societè Anonyme d’Explosifs et de Produit Chimique di Parigi.
La Sei controlla per l’89,55% la Sarda spa di Cagliari. Il gruppo Epc, Explosifs et Produit Chimique, è un importante gruppo chimico che, nel campo degli esplosivi, è presente con due stabilimenti in Francia, due in Gran Bretagna, uno in Marocco, uno in Portogallo, oltre all’Italia
Non si hanno dati sulla quota della produzione Sei destinata al mercato militare. La Sei dichiara di non produrre più mine terrestri, ma continua sicuramente a produrre mine marine.




di Redazione Papaboys – Fonti: Presidenza del Consiglio/Digionet/Emergency/CroceRossa)

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