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Is: si ritira da Palmira (Siria) ma conquista Ramadi (Iraq)

Is: si ritira da Palmira (Siria) ma conquista Ramadi (Iraq)Sono una trentina tra i miliziani del sedicente Stato islamico e 47 tra i soldati governativi, le vittime della sanguinosa battaglia di ieri intorno al prezioso sito archeologico di Palmira, in Siria, dal quale sembra che i jihadisti stiano battendo in ritirata. Il servizio di Roberta Barbi per la Radio Vaticana:

Avrebbero lasciato l’intera area a nord di Palmira, mantenendo solo il controllo di un villaggio nei dintorni, i miliziani dell’Is, che da giorni stavano avanzando verso la “sposa del deserto”, come fu soprannominata la splendida città siriana patrimonio dell’Unesco per la cui sorte in questi giorni ha tremato tutto il mondo. Il prezzo della battaglia di ieri, però, è stato alto, con decine di vittime da entrambe le parti. Tra i morti anche alcuni capi del movimento: oltre ad Abu Sayyaf, anche il viceministro della Difesa, il responsabile della comunicazione e un quarto leader non ancora identificato. E mentre l’Is procede conquistando un sito petrolifero vicino a Tadmur e infuriano gli scontri nell’area di Shaer, dove si trova un giacimento di gas recentemente riconquistato dalle forze lealiste, un consigliere del governo riconosciuto di Tobruk rivela alla Bbc l’infiltrazione di jihadisti tra i profughi che arrivano in Europa sui barconi in partenza dalle coste libiche. Già mesi fa Frontex aveva avvertito della possibile presenza di terroristi sulle rotte migratorie del Mediterraneo, finalizzata alla progettazione di attentati nel Vecchio Continente.

Is: si ritira da Palmira (Siria) ma conquista Ramadi (Iraq)

Nuova offensiva in Iraq dei miliziani dell’Is, che ieri in serata hanno rivendicato il controllo di Ramadi, la città capoluogo della provincia di Al Anbar, 100 chilometri ad ovest della capitale Baghdad. Il servizio di Roberta Gisotti per la Radio Vaticana:

Assediata da settimane, e in gran parte già occupata, la città di Ramadi nel sud dell’Iraq è ora pienamente sotto il controllo dei jihadisti, che hanno conquistato anche il comando provinciale delle Forze armate irachene. Migliaia  i civili in fuga. Ma il premier Haidar al Abadi - ha riferito in serata la Tv di Stato - ha ordinato alle truppe di non ritirarsi dalla provincia Al Anbar, chiedendo  al tempo stesso tempo alle milizie sciite alleate dell’Iran, di tenersi pronte ad intervenire al fianco delle forze lealiste, come già fatto nella riconquista di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein, a nord di Baghdad. Ma l’intervento dei volontari sciiti rischia di infiammare le tensioni interconfessionali in questa provincia a maggioranza sunnita, dove clan tribali nei giorni scorsi avevano chiesto inutilmente al governo di Baghdad di essere armati per partecipare alla difesa di Ramadi. Le milizia sciite sono inoltre accusate di atrocità contro la popolazione civile sunnita nella riconquista di Tikrit. Da ricordare che, tra il 2013 e il 2014, proprio da una protesta di clan sunniti della provincia di Al Anbar contro il governo centrale di Baghdad, a guida sciita, aveva preso il via la spirale di violenza che ha portato i jihadisti dello Stato Islamico ad impadronirsi di gran parte del nord e dell’ovest dell’Iraq.

Assediata da settimane, e in gran parte già occupata, la città di Ramadi nel sud dell’Iraq è ora pienamente sotto il controllo dei jihadisti, che hanno conquistato anche il comando provinciale delle Forze armate irachene. Migliaia  i civili in fuga. Ma il premier Haidar al Abadi – ha riferito in serata la Tv di Stato – ha ordinato alle truppe di non ritirarsi dalla provincia Al Anbar, chiedendo  al tempo stesso tempo alle milizie sciite alleate dell’Iran, di tenersi pronte ad intervenire al fianco delle forze lealiste, come già fatto nella riconquista di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein, a nord di Baghdad. Ma l’intervento dei volontari sciiti rischia di infiammare le tensioni interconfessionali in questa provincia a maggioranza sunnita, dove clan tribali nei giorni scorsi avevano chiesto inutilmente al governo di Baghdad di essere armati per partecipare alla difesa di Ramadi. Le milizia sciite sono inoltre accusate di atrocità contro la popolazione civile sunnita nella riconquista di Tikrit. Da ricordare che, tra il 2013 e il 2014, proprio da una protesta di clan sunniti della provincia di Al Anbar contro il governo centrale di Baghdad, a guida sciita, aveva preso il via la spirale di violenza che ha portato i jihadisti dello Stato Islamico ad impadronirsi di gran parte del nord e dell’ovest dell’Iraq.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

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