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Intervista di Avvenire al Segretario di Stato Parolin: la ‘riforma’ di Francesco

APREparolin_300ROMA – «La Segreteria di Stato, essendo l’organo che coadiuva da vicino il Sommo Pontefice nell’esercizio della sua suprema missione, dovrà assumere con cordiale e totale disponibilità la conversione pastorale proposta da Papa Francesco; anzi, diventarne, in un certo senso, un modello per l’intera Chiesa».  Lo dice il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin in una lunga intervista esclusiva ad Avvenire, firmata da Stefania Falasca, pubblicata nell’edizione di questa domenica 9 febbraio.

L’organismo di governo della Chiesa al cui vertice il futuro cardinale vicentino è stato chiamato da Papa Francesco il 31 agosto 2013 dev’essere secondo Parolin «uno strumento agile e snello, meno burocratico e più efficace, al servizio della comunione e della missione della Chiesa nel mondo di oggi, che è profondamente cambiato rispetto al passato. Uno strumento a servizio del Papa e dei Vescovi, della Chiesa universale e delle Chiese particolari».

Nell’intervista – la prima con un quotidiano italiano – Parolin spazia dalla riforma della Curia e dello Ior agli scenari della politica internazionale, al nostro Paese. ll segretario di Stato parla anche di Vatileaks, spiegando che «è stata una stagione dolorosissima, che mi auguro e spero con tutto il cuore sia definitivamente tramontata», una vicenda che «ha fatto soffrire ingiustamente Papa Benedetto XVI e con lui moltissime altre persone, moltissime ne ha scandalizzate e ha danneggiato non poco la causa di Cristo. Credo che gli avvenimenti in questione non debbono cessare di interrogarci sulla nostra effettiva fedeltà al Vangelo».

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