Quesito:

Gentile Padre Angelo,
chiedo scusa se la disturbo ancora.
Questo è ciò che ho pensato: è grazie al Concepimento immacolato di cui Dio ha gratificato Maria (che celebriamo oggi) che Lei è diventata Madre di Dio perfezionando la sua verginità (come si celebra il 1º gennaio).
Similmente, è grazie alla preghiera, specialmente se contemplativa come quella del Rosario, che possiamo sperare per condegnità nella grazia della purezza a cui tende la Milizia.
Potrebbe essere un cammino spirituale ispirato a Maria. Ci lasciamo raggiungere da Dio con il Rosario per poi donare Dio stesso al prossimo con la purezza di vita e l’obbedienza alla Chiesa.
Dio infatti ha raggiunto Maria redimendola fin dal concepimento perché lei doni il Figlio all’umanità con la purezza verginale della sua maternità.
Parafrasando S. Tommaso: ci auguriamo di risplendere con il Rosario per poter illuminare gli altri con la purezza e la testimonianza delle verità contemplate.
È come passare dalla custodia del Tabernacolo all’oblazione dell’Altare.
Ovviamente sto esponendo solo un pensiero, ma potrebbe motivare il fatto di entro nella Confraternita del SS. Rosaio oggi, festa dell’Immacolata, e il prossimo 1º gennaio nella Milizia.
La ringrazio molto della sua disponibilità e la saluto ricordandola nel Rosario.
Buona festa dell’Immacolata,
Damiano

Il Santo Rosario comunica purezza
Il Santo Rosario comunica purezza (Foto di kropekk_pl da Pixabay)

Risposta del sacerdote:

Caro Damiano,
1. mi è piaciuto molto il nesso logico per cui, dopo essere entrato nella Confraternita del Santissimo Rosario, chiedi di far parte anche della Milizia Angelica di San Tommaso.
La preghiera del Santo Rosario porta alla purezza.
Non è difficile comprenderne il motivo perché la Chiesa è persuasa che quando si pronuncia con devozione il nome di Maria la si rende presente.
Con la preghiera del Santo Rosario la presenza di Maria viene invocata molte volte: “Ave Maria, piena…”, “Santa Maria, Madre di Dio…”.
La Madonna dunque si rende presente in continuazione, piena di grazia e di santità.
Contemplare gli eventi di Cristo con la mente e con il cuore di Maria fa sì che la sua santità e la sua grazia entrino dentro di noi.

2. San Tommaso ricorda che in Maria vi fu una duplice straordinaria effusione di grazia.
La prima avvenne all’inizio della sua esistenza quando per singolare privilegio di Dio e in previsione della morte di Gesù fu esentata dal peccato originale. Dice anche che proprio perché doveva diventare Madre di Dio fu resa piena di grazia in una maniera in qualche modo infinita.
La seconda fu attuata nel momento dell’incarnazione del Verbo dentro il suo grembo purissimo. Questa nuova effusione le fu data non tanto per lei stessa quanto più per comunicare per irradiazione la sua santità e la sua grazia alle persone che l’avrebbero incontrata.
Così avvenne per Elisabetta che al sentire la voce di Maria fu riempita di Spirito Santo. Così fu anche per Giovanni Battista che per mezzo di Maria poté essere santificato da Gesù fin dal grembo di sua madre.
Così avvenne, dicono i migliori teologi, anche per San Giuseppe il quale contrasse il peccato originale come noi, ma l’inclinazione al male che ne deriva fu resa inoperante a motivo della grande santità di cui fu riempito perché doveva diventare il custode e padre di Gesù e che al momento in cui andò ad abitare dalla Madonna fu addirittura estinta.

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3. Ebbene, quando noi recitiamo il Santo Rosario facciamo entrare la Madonna nella nostra vita e contemplando gli eventi di Gesù con i suoi sentimenti, senza che ce ne accorgiamo, Lei comunica alla nostra anima il profumo della sua santità e della sua purezza.
Consapevole di questo, il beato Jacopo da Voragine, domenicano del secolo XIII, nel suo Mariale scrive: “Maria ebbe una verginità trasfusiva: perché veniva trasfusa (comunicata) negli altri.
Infatti per quanto fosse bellissima, tuttavia mai da nessuno fu desiderata per concupiscenza: e questo a causa della sua purezza che penetrava nel cuore di tutti ed estingueva in essi ogni moto impuro” (Mariale, V, 9).
Ecco dunque il legame intrinseco tra il Santo Rosario e la purezza che a sua volta genera un meraviglioso circolo virtuoso: il Rosario, portando la presenza di Maria, infonde la purezza nell’anima. E la purezza dispone nel modo migliore a contemplare gli eventi di Gesù con la mente e il cuore di Maria.

4. Qui abbiamo la dimostrazione più vera che la purezza non è soltanto una virtù che si acquisisce ma è anche dono di Dio.
I teologi direbbero, giustamente, che si tratta di una virtù infusa.
E che sia infusa lo prova il fatto che quando si prega con il Rosario nel modo che diverse volte ho proposto (ricostruzione dell’evento, dir grazie per quell’evento e domandare grazie in virtù dei meriti che Cristo ci ha aquisito con quell’evento) ci si sente interiormente santificati, purificati e liberati. Al punto che se prima si poteva provare fascino per il peccato, adesso con questa esperienza celeste nella propria anima lo si fugge perché si teme di perdere un clima interiore così bello e così saziativo.
Il patronato di San Tommaso, poi, per quelli che si affidano a lui nella Milizia Angelica aggiunge la grazia di una singolare e potente protezione.

5. Se non sono troppo ardito, direi che anche noi nel Rosario riceviamo quella purezza trasfusiva che comunichiamo agli altri senza saperlo e senza che gli altri se ne accorgano.
Ma osservando le cose a posteriori, si può facilmente riconoscere che dopo questa preghiera si avverte un clima di purezza nei rapporti interpersonali.

6. Scrivi: “Parafrasando S. Tommaso: ci auguriamo di risplendere con il Rosario per poter illuminare gli altri con la purezza e la testimonianza delle verità contemplate. È come passare dalla custodia del Tabernacolo all’oblazione dell’Altare”.
Certo, quando in un clima di grande purezza si comunicano le verità e le esperienze contemplate, allora le si fanno transitare dal tabernacolo del nostro cuore dove sono custodite nel cuore e nella mente degli altri.
E questo trasferimento, mentre rende lode a Dio, è come un’operazione che sale dal nostro cuore e anche dal cuore di chi le riceve come un’oblazione dell’Altare.

Mentre ti ringrazio per il ricordo nel Rosario, con l’augurio che la tua vita possa essere sempre così, ti assicuro la mia preghiera in questa bella festa della Madonna di Loreto che oggi celebriamo e che è la titolare della Chiesa in cui io ho la grazia di officiare ogni giorno. Ti benedico.

Padre Angelo