L’Europa prenda più coscienza del problema
Il punto critico dell’accordo riguarda la ripartizione dell’accoglienza dei profughi nei vari Paesi europei. L’Italia, dunque, dovrà continuare da sola: “Perché tutti si rifanno all’accordo di Dublino – afferma il porporato – secondo il quale il richiedente asilo va accolto nel Paese in cui sbarca e non può andare altrove. L’Europa avrebbe dovuto prendere un po’ più coscienza di questo problema”. La Gran Bretagna ha risposto con un no secco all’accoglienza: “Questo è molto egoistico – osserva il cardinale Vegliò – Tutti sono disposti a dare soldi, basta che non vengano a disturbare nel proprio Paese. Ma non è questa la soluzione”.
Distruggere i barconi non risolve il dramma di tanti disperati
Sul fronte della lotta ai trafficanti – ricorda l’Agenzia Sir – si vorrebbe tentare di eliminare le imbarcazioni, sotto l’egida dell’Onu, con azioni nei Paesi africani: “Bombardare i barconi – sottolinea il capo dicastero – è un’idea stranissima: ma cosa bombardano? C’è il diritto internazionale! Bombardare in un Paese è un atto di guerra! Poi a cosa mirano? Solo ai piccoli battelli dei migranti? Chi garantisce che quell’arma non uccida anche le persone vicine, oltre a distruggere i barconi? E poi, anche se fossero distrutti tutti i battelli, il problema dei migranti in fuga da conflitti, persecuzioni e miseria continuerà ad esistere. Allora che facciamo? Li lasciamo morire dove sono? È inutile bombardare le imbarcazioni, le persone disperate troveranno sempre sistemi per fuggire: faranno altri barconi, passeranno via terra. Ricordiamoci che la maggior parte dei migranti non arriva dal Mediterraneo ma dalle frontiere terrestri. Finché ci saranno guerra, dittature, terrorismo e miseria ci saranno i profughi, che andranno dove possono andare”.
Combattere contro le cause delle migrazioni
Per il porporato la soluzione è “combattere contro le cause delle migrazioni, ossia bonificare i Paesi da cui fuggono. Lo sappiamo tutti che le armi vengono dai Paesi sviluppati, compresa l’Italia. Se noi riuscissimo a bonificare questi Paesi non ci sarebbe più la guerra in Siria, la corruzione e le tensioni in Libia, in Medio Oriente, ecc… È chiaro, non sono questioni di facile soluzione, però l’Europa non si è mai data la premura di fare una politica delle migrazioni”.
Europa egoista e stanca
“L’Europa – osserva ancora il porporato – non ha una politica di integrazione per i migranti. Su 28 Paesi solo 4 o 5 ne accolgono in gran numero. E gli altri che fanno?”. “Ogni anno si danno miliardi di dollari per armi e opere internazionali, basterebbe molto meno per risolvere la questione migrazioni. Cosa vuole che interessi alla Finlandia e alla Svezia, che pure è generosa perché è il Paese con più migranti in proporzione alla popolazione, se arrivano migranti in Italia? Dobbiamo fare qualcosa, però l’atteggiamento europeo è: vi do i soldi ma non ci disturbate”. “Mi chiedo – conclude il cardinale Vegliò – se l’Europa abbia mai avuto un’anima politica”. “È un progetto bellissimo ed entusiasmante ma mi sembra che oggi sia un’Europa molto egoista, stanca, che ha perso i suoi valori cristiani”.
A cura di Redazione Papaboys fonte Radio Vaticana