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Vangelo (30 dicembre) Anna parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione

Anna parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione (Lc 2,36-40)Lc 2,36-40
Anna parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione.

[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Mosè cresce in età. È privo di ogni sapienza e ogni grazia. È una crescita senza armonia. Cresce il corpo, ma non cresce lo spirito e neanche l’anima. 

Un giorno Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli e notò i loro lavori forzati. Vide un Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi fratelli. Voltatosi attorno e visto che non c’era nessuno, colpì a morte l’Egiziano e lo sotterrò nella sabbia. Il giorno dopo uscì di nuovo e vide due Ebrei che litigavano; disse a quello che aveva torto: «Perché percuoti il tuo fratello?».

Quegli rispose: «Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di potermi uccidere, come hai ucciso l’Egiziano?». Allora Mosè ebbe paura e pensò: «Certamente la cosa si è risaputa». Il faraone sentì parlare di questo fatto e fece cercare Mosè per metterlo a morte. Allora Mosè fuggì lontano dal faraone e si fermò nel territorio di Madian e sedette presso un pozzo (Es 2,11-15). 

Samuele cresceva con il Signore. Era assistito dalla Parola. Gli mancava la grazia santificante. Crescere con la Parola è già armonia, anche se imperfetta. L’anima e lo Spirito mancano ancora della loro perfezione. Iniziano ad essere, ma non sono ancora.

Samuele crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore. Il Signore continuò ad apparire a Silo, perché il Signore si rivelava a Samuele a Silo con la sua parola (1Sam 3,19-21). 

La crescita di Gesù è nell’armonia più bella. Anima, spirito, corpo vivono una perfezione di grazia sempre piena. In Lui l’armonia raggiunge il sommo della bellezza.

Anna parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione (Lc 2,36-40)



Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui”.

La crescita perfetta è di tutto l’uomo: età, sapienza, grazia, corpo spirito, anima. Questa armonia mai si deve interrompere, mai sfasare, mai depauperare. Gesù viveva in una famiglia di purissima fede. In essa si respirava pace, giustizia, verità, adorazione purissima di Dio, amore intensissimo, carità, pietà, compassione, misericordia, umiltà, povertà in spirito, mitezza, ogni altra virtù, obbedienza ad una Parola sempre attuale. La sua umanità respirava in modo santissimo aria celeste e aria terrena, amore di Dio e amore materno e paterno, sapienza divina ed eterna, ma anche sapienza vissuta da Maria e da Giuseppe nella fede e nella speranza. La sua armonia è celeste e terrena. 

La vera catastrofe, oggi, sono le famiglie senza fede, disastrate socialmente perché distrutte spiritualmente. Annientate fisicamente perché carenti di ogni relazione con Dio. Sono famiglie nelle quali regna la morte spirituale. Da una famiglia di morte altro non possono nascere se non figli di morte. Si sta generando una gioventù di morte, perché la famiglia è nella morte dell’anima e dello spirito. Una famiglia senza grazia e senza sapienza genera una società senza grazia e senza sapienza. Cosa dona questa società ai giovani di oggi? Morte. Gli dona alcool, droga, sesso illegittimo e peccaminoso, perché non è amore, aspirazioni di vizio e di peccato, perdita della vera speranza. Non vi è alcuna risurrezione della famiglia, se non con Cristo in essa.

La vera vedova è colei che sceglie Dio come sua vera famiglia e consacra la sua vita al Signore perché la sua gloria si diffonda sulla terra. La sua è una missione santa.




Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci crescere in armonia.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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