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Il Santo di oggi 6 Dicembre: San Pietro Pascasio, vescovo e martire. Vita e Preghiera

Oggi la Chiesa ricorda San Pietro Pascasio (Martire)

A Granada in Spagna, beato martire Pietro Pascual, vescovo di Jaén, dell’Ordine della Mercede, che, arrestato dai Mori mentre, in visita al suo gregge, esortava il popolo alla difesa delle fede, morì in prigione.

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La vita

Un martire vittima dell’integralismo islamico del lontano 1300; Pedro Pascual (nome spagnolo) nacque a Valencia verso il 1225 e la sua nascita fu attribuita alle preghiere di san Pietro Nolasco per i suoi genitori, da lungo tempo sterili.

I suoi primi studi li fece presso i Benedettini; nel 1241 si recò all’Università di Parigi, compagno di studio di San Bonaventura e San Tommaso d’Aquino, nel 1249 si laureò e venne ordinato sacerdote.

Tornato a Valencia venne nominato probabilmente canonico della cattedrale di Santa Maria, finché nel 1250 entrò nell’Ordine di Maria della Mercede (ordine che aveva fra gli scopi la liberazione dei cristiani schiavi dei Mori) e prese ad insegnare teologia e lettere nel convento di Saragozza, fra i suoi discepoli ebbe anche Sancio figlio del re Giacomo I, che accompagnò poi a Viterbo dove il giovane venne nominato vescovo di Toledo da papa Clemente IV, il 31 agosto 1266.

Collaborò con Sancio nella direzione della Diocesi, finché questi caduto prigioniero dei Mori, venne decapitato nel 1275. Negli anni seguenti Pietro Pascasio percorse la Spagna e il Portogallo, predicando, portando conforto ai cristiani schiavi degli arabi e costruendo vari conventi dell’Ordine dei Mercedari, fondato da SanPietro Nolasco il 10 agosto 1218.

Nel 1291 per conto dell’Ordine, partì per Roma, predicando per tutta la Francia e l’Italia.

Nel 1296 era di nuovo a Roma dove il papa Bonifacio VIII, lo nominò vescovo di Jaén, venendo consacrato nella basilica di San Bartolomeo all’isola Tiberina.

Il ritorno in Spagna

Tornato in Spagna lavorò per riordinare la sua diocesi, che era senza vescovo da sei anni, a causa dell’occupazione dei Mori musulmani. E visitando la diocesi venne catturato dagli arabi nel 1297 e trasportato a Granada sede del re musulmano Moley Mahomed che lo fece suo schiavo. Moley Mahomed, essendo tributario diretto del re di Castiglia, diede al vescovo la libertà di girare per la città a confortare gli schiavi e istruire i cristiani liberi.

Pietro Pascasio comunicò al papa la sua situazione di prigioniero, il quale scrisse alla curia di Jaén di raccogliere elemosine per la liberazione del vescovo; per due volte fu raccolta la cifra e per due volte Pietro preferì utilizzarla per la liberazione di donne e fanciulli in pericolo.

Nel suo stato di semilibertà poté scrivere vari argomenti teologici e dottrinarli; specie sull’immacolato concepimento della Vergine Maria. Anticipò così, di almeno dieci, anni la dottrina di Giovanni Duns Scoto.

Dalle sue opere si vede la sua conoscenza delle lingue parlate in quell’epoca in Europa, ma anche dell’arabo, dell’ebraico e aramaico; si confrontava con i giudei e i musulmani, confutando i loro errori dottrinali.

San Pietro Pascasio: vita e preghiera
San Pietro Pascasio: vita e preghiera

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La morte e il culto

I musulmani irritati dagli attacchi alla loro religione e per il fatto che alcuni di loro si convertivano, lo rinchiusero in  prigione, condannandolo infine alla pena capitale, decapitandolo il 6 dicembre 1300.

Il suo culto è stato confermato con un regolare processo, da papa Clemente X, il 14 agosto 1670. (Fonte santiebeati.it)

Preghiera a San Pietro Pascasio

O Dio, che in san Pietro Pascasio, insigne assertore della Concezione Immacolata di Maria, hai dato agli schiavi cristiani un maestro e difensore eroico della fede, fa’ che, radicati nella tua Parola, ci mostriamo veri figli di Maria e viviamo costantemente la fede che opera per mezzo della carità.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

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