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Il Santo di oggi 30 Luglio 2019 San Pietro Crisologo, vescovo e dottore della Chiesa

Pietro Crisologo è stato vescovo di Ravenna; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica che nel 1729, l’ha proclamato dottore della Chiesa. È festeggiato il 30 luglio.

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San Pietro Crisologo

Etimologia: Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latino

Emblema: Bastone pastorale

La vita

Fu battezzato ed educato da Cornelio, vescovo di Imola, che poi lo avviò a studi letterari e giuridici a Ravenna e a Bologna. Ordinato diacono sempre da Cornelio, lo affiancò durante il suo episcopato.

Nella sua vita c’è un momento ovviamente importantissimo per lui: quello della consacrazione a vescovo di Ravenna, intorno al 433. Ma è importante pure tutto ciò che circonda l’evento. Innanzitutto c’è il papa in persona a consacrarlo: Sisto III, cioè l’uomo della pace religiosa dopo dissidi, scontri e iniziative scismatiche, ispirate alle dottrine di Nestorio. Segno perenne di questa pace, il rifacimento della Basilica liberiana sull’Esquilino, dedicata alla Madre di Dio (Santa Maria Maggiore).

Quando Pietro tiene il suo primo discorso da vescovo, ad ascoltarlo col papa c’è anche Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio, sorella dell’imperatore Onorio e ora madre e tutrice dell’imperatore Valentiniano III. Una donna che è stata padrona della reggia, poi ostaggio dei Goti invasori e moglie per forza di un goto, assassinato poco dopo in una congiura. L’assassino ha poi scacciato lei, costringendola a camminare a piedi per dodici miglia in catene, prima di essere rimandata ai suoi. E poi c’è Ravenna, intorno al vescovo. Ravenna, che ora è la capitale dell’impero, cerniera tra Oriente e Occidente. Ravenna, che manda e riceve corrieri da ogni parte, e quasi sempre con notizie tristi, perché l’impero è giunto alle sue ultime convulsioni.

Tutto pronto per il Perdono di Assisi e la marcia Francescana piena di giovani. E tu ci sei con il cuore?

In questa capitale e in questo clima governa la sua Chiesa il vescovo Pietro, al quale la voce pubblica dà il soprannome di “Crisologo”, che significa “dalle parole d’oro”. E sono queste, le sue parole, che meglio conosciamo, nei circa 180 sermoni suoi che ci sono pervenuti. Nella sua vita le date certe sono assai poche, ma la sua identità di uomo e di vescovo viene fuori chiaramente dai documenti che possediamo. E’ lì che troviamo veramente lui, con una cultura apprezzabile in quei tempi e tra quelle vicende, e soprattutto col suo calore umano e con lo schietto vigore della sua fede; con le sue “parole d’oro”, appunto.


Inoltre, “la sua attività di predicatore ci ha lasciato soprattutto una documentazione inestimabile sulla liturgia di Ravenna e sulla cultura di questa città” (B. Studer). Una città che è formicolante crocevia di problemi e di incontri. A trovare Pietro viene uno dei vescovi più illustri del tempo, Germano di Auxerre, che poi muore proprio a Ravenna nel 448, assistito da lui. Dall’Oriente lo consulta l’influente e discusso archimandrita Eutiche, in conflitto dottrinale col patriarca di Costantinopoli e con gran parte del clero circa le due nature in Gesù Cristo.

San Pietro Crisologo

Il vescovo di Ravenna gli risponde rimandandolo alla decisione del papa (che ora è Leone I) “per mezzo del quale il beato Pietro continua a insegnare, a coloro che la cercano, la verità della fede“. Una rigorosa indicazione circa i comportamenti. Ma espressa sempre con linguaggio amico, con voce cordiale. Con le “parole d’oro” che l’hanno reso popolare a Ravenna e in tutta la Chiesa.

San Pietro Crisolgo morì a Imola il 2 dicembre 450. È sepolto nel Duomo di Imola. Il suo sarcofago si trova nella navata di sinistra della cripta. Fonte www.santiebeati.it

Autore: Domenico Agasso

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