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Il Santo di oggi 2 Giugno 2019 Santi Marcellino e Pietro, Martiri

Festa dei santi Marcellino e Pietro, rispettivamente presbitero ed esorcista della Chiesa romana. Venerati come santi dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa per aver subito il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano.

 Santi Marcellino e Pietro

Santi martiri Marcellino, sacerdote, e Pietro, esorcista, che, come riporta il papa san Damaso, condannati a morte durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano. Condotti tra i rovi sul luogo del supplizio, ebbero l’ordine di scavarsi il sepolcro con le proprie mani, perché i corpi rimanessero nascosti a tutti. La pia donna Lucilla diede degna sepoltura alle loro sante membra a Roma sulla via Labicana nel cimitero ad Duas Lauros. 

Emblema: Palma

Storia

La più antica notizia sul loro martirio ci è stata tramandata da Damaso (m. 384). Il quale attesta di averla appresa in gioventù dalla bocca dello stesso carnefice. Secondo la testimonianza del papa, dunque, il giudice aveva ordinato che i due martiri fossero decapitati nel folto di una selva affinché i loro sepolcri restassero sconosciuti. Condotti al luogo del supplizio essi si prepararono con le proprie mani la tomba, in cui i loro corpi rimasero ignorati finché la pia matrona Lucilla, venuta a conoscenza della cosa, si premurò di farli trasferire e seppellire altrove.

Il loro sepolcro è indicato dal Martirologio Geronimiano. Il quale attesta che Marcellino era presbitero e Pietro esorcista e li commemora il 2 Giugno, nel cimitero ad duas lauros al terzo miglio della via Labicana. Ivi li venerarono i pellegrini del sec. VII, mentre il dies natalis è concordemente attestato da tutti i libri liturgici (Sacramentari) ed agiografici (martirologi storici).

Secondo l’autore del Liber Pontificalis, Costantino edificò in loro onore una basilica. Il carme che il papa Damaso aveva posto sul loro sepolcro fu distrutto dai Goti, ma il papa Vigilio lo rifece inserendo i nomi dei due martiri anche nel Canone della Messa. Allo stesso periodo deve attribuirsi il loro ricordo nella liturgia ambrosiana e la dedicazione di un’altra chiesa a loro intitolata sulla moderna via Labicana (angolo via Merulana) già attestata nel sinodo romano del 595.

Il carnefice si converte

Quasi nello stesso periodo è composta anche una passio (BHL, II, o. 776, n. 5230) che nella narte migliore non fa altro che parafrasare il carme damasiano, ma aggiunge fantastiche notizie secondo le quali i nostri santi avrebbero avuto relazione con i martiri Artemio, Seconda e Paolina (v. BSS. II, col. 490). Sarebbero stati uccisi al XII miglio della via Aurelia, in una località che in loro ricordo è detta Silva Candida (antica Lorium). Il carnefice si chiamava Doroteo e da vecchio si convertì al Cristianesimo ricevendo il Battesimo dalle mani del papa Giulio I.

Santi Marcellino e Pietro

Le reliquie dei due martiri nel sec. IX sarebbero state trasferite a Seligenstadt in Germania. Dal racconto di Eginardo nasce il fondato sospetto che il famigerato diacono Deusdona, parte in causa ed agente principale di quella traslazione, abbia, secondo il suo costume, ingannato i messi del pio scrittore ed abate.

Questi due martiri in genere rappresentati come uomini di mezza età, con tonsura, e sono loro posti tra le mani un rotulo o una corona. (Fonte www.santiebeati.it)

Autore: Agostino Amore

Redazione Papaboys

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