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Il Santo di oggi 19 Maggio 2019 San Celestino V, Papa e eremita

Celestino V, nato Pietro Angelerio, detto Pietro da Morrone e venerato come Pietro Celestino, è stato il 192º Papa della Chiesa cattolica dal 29 agosto al 13 dicembre 1294.

San Celestino V - Pietro di Morrone Eremita e Papa

Patronato: Isernia

Etimologia: Celestino = venuto dal cielo, dal latino

La vita

Pietro da Morrone nasce ad Isernia (Molise) nel 1221 da virtuosi e caritatevoli genitori. Dalla madre, rimasta vedova, è avviato agli studi ecclesiastici- Più che allo studio il santo si diede alla meditazione delle verità eterne e risolvette di assecondare il forte suo desiderio per la vita eremitica. Difatti a vent’anni, nel fior dell’età, si ritirò in una rocca, dove scavò una piccola celletta in cui poteva appena stare in piedi.

Tre anni dopo è scoperto ed obbligato a recarsi a Roma per ricevere gli ordini sacri.

Nel 1246 andò negli Abruzzi. Qui trascorre cinque anni in una caverna di Monte Morone, presso Sulmona. Ma è tormentato da notturni fantasmi e non potendo aver pace, decise di consultarsi con il Papa.

LEGGI #Vangelo (19 Maggio 2019) 

Durante il cammino ebbe una visione che lo tranquillizzò. Gli comparve un santo abate, morto da poco, che lo incoraggiò. Lo avvertì di ritornare alla solitudine, che sarebbe stato liberato da quelle infestazioni. Così avvenne. 

Essendo stato abbattuto il bosco dove dimorava, si ritirò sul Monte Magello con altri due religiosi. Successivamente se ne aggiunsero altri. Ricercato, deve ritornare sul Monte Morrone dove fondò un monastero. Nel 1274 da Gregorio X veniva approvata la sua Congregazione detta dei «Celestini».  I suoi conventi arrivarono a 36.

Alla morte del Papa Nicolò IV avvenuta nel 1272 è eletto Papa. Questa elezione fu applaudita da tutti. Il Santo ne fu molto dolente ed inutili furono le sue proteste di essere indegno e incapace di tal dignità. Fuggi con un suo religioso di nome Roberto, ma invano. Allora tornò gemendo sul Morrone dov’era atteso dai re di Napoli, di Ungheria e da gran numero di cardinali e principi. Tutti lo accompagnarono alla cattedrale di Aquila e qui fu consacrato col nome di Celestino V.

San Celestino V - Pietro di Morrone Eremita e Papa

Ma ben presto abdicò riprendendo il suo abito e nome religioso

La serenità e la gioia che gli brillò in volto quando fu accettata la sua abdicazione, provò, meglio delle sue parole, che l’umiltà sola gli aveva ispirato la risoluzione presa.

Disse Dante nel sessantesimo verso del III canto dell’Inferno Che fece per viltade il gran rifiuto.

La sua abdicazione al Pontificato fu per tanti occasione delle più strane e sciocche ipotesi, nonchè di affermare l’invalidità della elezione al Pontificato di Bonifacio VIII, quasi che egli l’avesse costretto a tale atto. In tale pericoloso frangente, il nuovo Pontefice, per evitare uno scompiglio e uno scisma nella Chiesa, vedendo che da tutte le parti si facevano visite al Santo nella grotta di Morone, pregò il re di Napoli di mandarglielo a Roma. Ma Pier Celestino, saputolo, si diede alla fuga imbarcandosi sul mare Adriatico; però un vento contrario gli impedì di proseguire il viaggio e lo costrinse ad approdare a Vieste nelle Puglie: di qui fu condotto al Papa che allora si trovava ad Anagni.

Nel tempo che fu nel palazzo del Pontefice,  Celestino trattò spesso con lui e ottenne che fosse riconosciuta la sua abdicazione, indi si ritirò  Fumone (FR), come volle Bonifacio VIII. Qui passò il restante di sua vita cantando lodi a Dio con due monaci che gli tenevano compagnia. Il giorno di Pentecoste del 1296, dopo aver sentita la Messa con gran fervore, disse che sarebbe morto prima del termine della settimana. E così avvenne: colto da febbri passò al Signore il 19 maggio 1296. (fonte santodelgiorno.it)

Redazione Papaboys

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