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Il Santo di oggi 15 Novembre: San Leopoldo III il Pio, Margravio d’Austria

Nel cenobio di Klosterneuburg in Austria, deposizione di san Leopoldo, che, margravio di questo territorio, chiamato Pio già da vivo, fu promotore di pace e amico dei poveri e del clero.

La biografia in breve – Nato a Melk, nel 1073  è educato dal monaco Altmanno, santo vescovo di Passau. Succedendo sul trono al padre, che era margravio della Marca d’Austria, la sua prima preoccupazione fu quella di promuovere la riforma ecclesiastica. Alleato dell’imperatore di Germania Enrico V, ne sposò la sorella, vedova di Federico di Hohenstaufen. Un matrimonio benedetto con 18 figli. I 40 anni del suo regno furono giusti e prosperosi, per quanto dovesse guerreggiare contro gli Ungheresi, che finalmente sconfisse. Il popolo lo chiamò Leopoldo il Pio e «Padre dei poveri».

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Alla morte di Enrico V venne proposto come imperatore di Germania, ma rinunciò. Fondò diversi monasteri e si adoperò in maniera particolare per il monastero di Melk, sua città natale. Fondò anche quello di Neuburg, dove è sepolto. Ma alla sua memoria è legato Mariazell, nato prima come semplice cappella, o «cella», dedicata alla Vergine, e poi, sotto la guida dei monaci benedettini, diventato il più antico e il più importante santuario mariano di tutta l’Austria. Leopoldo morì nel 1136. (Avvenire)

Patronato: Austria

Etimologia: Leopoldo = che si distingue, dal tedesco

La Vita

Leopoldo III ( o “Il Pio” o “Padre dei poveri”, come lo chiamava il popolo), Margravio della Marca d’Austria, nacque a Melk nel 1073 e venne educato alla fede cristiana dal santo vescovo di Passau. Salito sul trono nel 1095, fino alla sua morte avvenuta nel 1136, il santo marchese governò con grande energia e avvedutezza, prodigandosi per la Chiesa. Proteggendo i diritti di quest’ultima e promuovendo un’azione di riforma atta a rinnovare lo spirito ed i costumi ecclesiastici. Elargì cospicue elemosine, aiutando il monastero della sua città natale e fondando quello di Neuburg, dove poi sarà sepolto.

Nonostante la sua grande religiosità non potè evitare di essere coinvolto nelle lotte per le investiture e rimase fedele all’alleanza con l’imperatore di Germania, Enrico IV, di cui aveva sposato la figlia, sino a quando questi non venne scomunicato dal Papa. Leopoldo si allontanò da lui. Seguì il figlio, Enrico V, che sembrava condividere il suo pensiero ed essere favorevole a Roma, tanto che si era ribellato al padre.

Con la moglie, già vedova di Federico di Hohenstaufen, Leopoldo visse una vita di fede profonda, mettendo al mondo ben diciotto figli che, vissuti in un’atmosfera ascetica, scelsero poi chi il convento, chi il monastero, chi il vescovado.

Regnò per quarant’anni con giustizia, dando al suo regno un periodo di fecondità e di parziale pace, poichè dovette combattere contro il popolo Magiaro che sconfisse. Morto Enrico V gli è offerto di diventare Imperatore della Germania, ma egli vi rinunciò, preferendo l’Italia, accanto all’Imperatore Lotario III. Morì nel 1136 lungamente compianto e venne canonizzato nel 1485, divenendo Patrono dell’Austria cattolica, della dinastia degli Asburgo, poi Asburgo-Lorena.

Dopo la sua morte

Il suo nome è soprattutto legato alla fondazione di quella che, dapprima semplice cappella dedicata alla Vergine, dove c’era una immagine miracolosa della Madonna, divenne poi il Santuario mariano più antico ed importante della Stiria (Austria), conosciuto in tutto il mondo col nome di Mariazell.

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Gli Imperatori d’Asburgo e i Granduchi di Lorena che successivamente portarono il nome di Leopoldo, ma ovviamente anche gli altri, ritenevano un onore ed un dovere essere considerati protettori pii e generosi del Santuario. Prima di tutto si recavano ad onorare la Madonna in qualità di pellegrini per la sua protezione, poi, come mecenati, consentirono la realizzazione di varie opere atte a migliorare l’accesso a Mariazell. Come vie di comunicazione, edificazione di chiese, conventi, immagini, nonchè la creazione di biblioteche, opere d’arte ed altro.

Viene spesso raffigurato con un edifico religioso in mano a ricordo delle numerose chiese e dei monasteri da lui fondati. Nella diocesi di Massa Marittima-Piombino il suo culto è introdotto con la costruzione della chiesa parrocchiale d Follonica. Questa fu per gli operai delle ferriere del Granduca Leopoldo II che la dedicò appunto al suo santo patrono. La costruzione, in muratura e ghisa è un capolavoro…

Autore: Patrizia Fontana Roca

Fonte: www.cartantica.it

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