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Il Santo del giorno 8 Luglio 2020 Beato Pietro (Pierre) Vigne, il missionario itinerante

Oggi la Chiesa ricorda il Beato Pierre Vigne

Beato Pierre (Pietro) Vigne è stato un presbitero e fondatore francese della congregazione delle Religiose del Santissimo Sacramento, si fece “missionario itinerante” tra la gente della campagna francese. Fu beatificato il 3 ottobre 2004 da papa Giovanni Paolo II.

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La vita

Pierre Vigne nasce il 20 Agosto 1670 a Privas, una cittadina ancora segnata dalle conseguenze delle guerre di religione del secolo precedente, tra cattolici e protestanti. I genitori Pietro e Francesca Gautier, era commercianti agiati nel settore tessile; lo fecero battezzare nella chiesa parrocchiale cattolica di San Tommaso. Era il quinto dei loro figli. La famiglia Vigne era serena malgrado la morte prematura di due bambine, Anne-Clemence e Jeanne. I fratelli maggiori di Pierre, Jean-Francois ed Eléonore, funsero da padrini al battesimo di Pierre.

Negli anni della maturità il Vigne così parlava del suo battesimo:

«È bello rinnovare tutti gli anni le promesse del nostro battesimo, festeggiare il giorno della nostra riconoscenza in Gesù Cristo. È l’anniversario della nostra Pasqua particolare, il giorno in cui siamo stati chiamati al vangelo.»

Ad undici anni Pierre appare già istruito e responsabile, e fu notato dal parroco di san Tommaso. Venne scelto per circa dieci anni come testimone degli avvenimenti che riguardavano la vita della sua parrocchia, e firmava i “Registri di Cattolicità”, cioè i registri di battesimo, di matrimonio, di sepoltura.

L’incontro con l’Eucaristia

Dopo una adolescenza ufficialmente cattolica, verso i 16 anni Pierre Vigne venne riassorbito dall’antica fede calvinista della sua famiglia. Nel 1686 egli si diresse verso Ginevra, la capitale del Calvinismo europeo, in Svizzera. Voleva diventare ministro riformato. La sua era una vera vocazione al ministero, e la famiglia non fece alcuna opposizione.

Racconta una tradizione che per strada Pierre si rifiutò di venerare l’Eucaristia che un sacerdote portava ad un malato. Il suo cavallo si impennò e lo gettò a terra, e così Pierre si ritrovò in ginocchio. Immediatamente cambiò strada e si diresse verso il seminario di Viviers. Da questa esperienza derivano la sua straordinaria devozione eucaristica, la sua vocazione sacerdotale, il suo impegno missionario e la fondazione della Congregazione delle Religiose del Santissimo Sacramento.

Ordinazione e prima esperienza pastorale

Completò gli studi teologici nel seminario di Viviers, sotto la guida dei Padri Sulpiziani, che assicurarono al giovane una solida istruzione teologica, liturgica e morale. Pierre vi si immerse con grande dedizione, attingendo alla grande spiritualità derivata dal Bérulle e dal Ollier. Egli manterrà sempre i contatti con i Padri Sulpiziani nel seminario di Sant’Ireneo di Lione.

Il 18 settembre 1694 fu ordinato sacerdote dal vescovo di Viviers, mons. Antonio de la Garde de Chambonas a Bourg-Saint-Andéol, e fu nominato vicario di Saint-Agrève. Sullo scabro altopiano dell’Ardèche si prodigò senza riserve, e scoprì quanta povertà e ignoranza di fede ci fosse tra la gente.

Missionario

Comprendendo l’urgenza della missione, cioè di un apostolato che andasse oltre l’ordinaria amministrazione parrocchiale, nacque in lui il desiderio di entrare nella Congregazione della Missione dei Lazzaristi o Vincenziani. Pierre entrò nel noviziato a Valfleury ed emise la professione nel 1702. I superiori lo inviarono insieme ad altri confratelli in diversi luoghi della regione lionese, fino a Béziers. Partecipò con i confratelli missionari all’evangelizzazione del Vivarais, poi della Savoia e del Sud della Francia, da Lione a Tolosa, mettendo in pratica il metodo missionario tipico dei Vincenziani.

Dopo quattro anni, il 20 maggio 1706, uscì dalla congregazione “di sua spontanea volontà” ed in pieno accordo con i suoi superiori. Aveva 36 anni, ed era più che mai risoluto a proseguire nella predicazione della missioni popolari, senza però legarsi troppo ad un metodo, che forse non giudicava adatto al suo temperamento ed ai suoi intenti di evangelizzazione.

Dopo 18 anni, nel 1724, si aggregò alla Società dei Sacerdoti del Santissimo Sacramento, fondata nel 1634 da mons. Christophe d’Authier de Sisgaud, anch’essa dedita alle Missioni come i Lazzaristi, ma che gli lasciava piena libertà nell’organizzazione delle missioni.

Per 40 anni missionario itinerante

Nel 1712 Pierre trovò un’altra motivazione apostolica legata alla pietà popolare. Durante una missione a Colombier-le-Jeune, giunse a Boucieu-le-Roi, e rimase colpito dal beau terror de son vallon che gli ricordava Gerusalemme. Decise, quindi, di costruirvi una grandiosa Via Crucis, che egli chiamò “Cammino del Calvario”, con numerose stazioni che ripercorrevano tutta la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. Trascrisse i suoi pensieri nel libro Meditazioni sul più bel libro che Dio ci ha dato. Questo “Cammino del Calvario” sarà subito frequentato da folle di pellegrini, e fu causa di molte conversioni e miglioramenti di vita.

Nell’arco di quarant’anni predicò più di 200 missioni, attraversando a piedi, a cavallo e a dorso di mulo tutta la regione del Vivarais, del Delfinato, della Savoia, dell’Hérault, addirittura portando con sé il confessionale smontato sulle spalle, e andando di villaggio in villaggio, evitando le grandi città.

Per la sua opera apostolica venne richiesto da parroci e vescovi ed apprezzato anche a Roma; le missioni duravano da uno a quattro mesi, e spesso ritornava dove già aveva lavorato.

Il fine delle missioni era triplice:

 – predicare per istruire i cristiani nella dottrina della Chiesa e nella fede;
 – catechizzare i bambini;
 – confessare.

Beato Pierre Vigne, 8 Luglio 2020
Beato Pierre Vigne, 8 Luglio 2020 (paolaserra97.blogspot.com)

Diventa fondatore

Nel 1713 una pia giovane, Marguerite di Nozières, nel corso di una missione di padre Pierre si recò a Boucieu-le-Roi, e, desiderosa di seguire il Signore più da vicino, chiede al padre missionario di guidarla nelle vie dello spirito.

Marguerite si stabilì in una casa del villaggio e cominciò ad istruire alcune fanciulle. Altre tre giovani si aggiunsero a lei nel 1714, pur vivendo in un’altra casa. Si aggiunsero poi in breve tempo altre tre.

Ad esse padre Pierre consegnò il crocifisso e l’abito religioso. Era il 30 novembre del 1715.

Le consacrate si alternavano davanti al Santissimo Sacramento, facevano catechismo in chiesa per la gente del villaggio, spiegavano ai pellegrini il lungo percorso della Via Crucis.

Sviluppo della Fondazione

Il 22 settembre del 1722 le Suore del Santissimo Sacramento emettono la loro prima professione a Boucieu.

Durante la sua itineranza missionaria padre Pierre lasciava ai fedeli più impegnati e fervorosi le sue Heures Nouvelles (Ore nuove), piccolo codice di vita cristiana con cui illuminava e confermava la loro fede ed il loro comportamento.

Organizzò anche le confraternite del Santissimo Sacramento, incoraggiando i fedeli ad aiutarsi reciprocamente per vivere bene le promesse battesimali.

Spinse le suore a dedicarsi all’istruzione delle fanciulle dei villaggi e delle campagne; vedeva quest’opera come come una missione vera e propria, che le suore portavano avanti con passione, tanto che verranno richieste delle suore-reggenti (direttrici) per aprire piccole scuole parrocchiali.

Non disponeva di grandi fondi, ma metteva subito a disposizione dei più indigenti quanto gli veniva dato in elemosina e in offerta.

Non si risparmiò, insieme alle suore, quando scoppiò la peste del 1722 a Rochepaule.

La morte

Morì, in odore di santità, nel corso di una missione a Rencurel l’8 luglio 1740: aveva 70 anni. Una folla enorme accompagnò il feretro fino a Boucieu-le-Roy, dove venne sepolto. 

Viene beatificato da Giovanni Paolo II il 3 ottobre del 2004 dopo l’approvazione di un miracolo ottenuto per sua intercessione (guarigione da un cancro gastrico di Francisca Ivanira de Lucena nel 1988).

Spiritualità

Croce ed Eucaristia sono i due poli convergenti della spiritualità di padre Pierre Vigne, che si inserisce nella grande corrente spirituale dell’epoca, riprendendo dalla tradizione e trasmettendo alla sue figlie le preghiere all’Eucaristia, le acclamazioni, la corona del Santissimo Sacramento.

Condivide la sensibilità spirituale alla Croce ed all’Eucaristia con altre figure dell’epoca, tra le quali San Paolo della Croce, che proprio in quegli stessi anni, in Italia, stava definendo la sua vocazione di mistico del Calvario e di apostolo della Parola della Croce, con al centro l’Eucaristia, da lui definita “il Sommo Bene sacramentato”. Fonte it.cathopedia.org

Redazione Papaboys

 

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