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Il saluto di Papa Francesco ai giornalisti che lo accompagnano a Cuba ed in Messico

Sull’aereo che lo sta portando in Messico, con la sosta a Cuba per incontrare S.S. Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Papa Francesco come di consueto si è recato a salutare gli operatori dei media che lo accompagnano sul volo papale.

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Introdotto dalla presentazione del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, P. Federico Lombardi, S.I., il Papa ha rivolto ai giornalisti alcune parole. Ne riportiamo di seguito il testo:

P. Lombardi
Santo Padre, benvenuto tra noi, come sempre, all’inizio di questi bellissimi viaggi intercontinentali. Questo viaggio ci emoziona molto. Sappiamo che è un viaggio che Lei ha molto desiderato, sia per l’incontro con il Patriarca sia poi per l’incontro con il popolo messicano. Ci prepariamo, quindi, a grandi emozioni e a momenti storici. Le facciamo i migliori auguri per queste giornate e siamo con Lei per fare bene il nostro servizio di diffondere la Parola del Signore e le Sue parole. Siamo, come vede, un bel gruppo, circa 76, il gruppo internazionale. Abbiamo dato uno spazio importante ai messicani. Sono una decina i messicani presenti, ma sono rappresentati un po’ tutte le nazioni e tutti i Paesi. Adesso diamo la parola a Lei, per quanto Lei ci voglia dire all’inizio di questo viaggio. Grazie veramente di essere qua.

Papa Francesco
Buongiorno! Vi ringrazio della vostra presenza, del lavoro che farete. E’ un viaggio impegnativo, troppo serrato, ma tanto voluto: tanto voluto dal mio fratello Cirillo, da me e anche dai messicani. L’altro giorno, incominciando l’udienza del mercoledì, la vostra decana messicana mi aspettava come per farmi entrare nel tunnel del tempo con tutti i film di Cantinflas. E così sono entrato in Messico per la porta di Cantinflas, che fa ridere bene. Il mio desiderio più intimo è fermarmi davanti alla Madonna di Guadalupe, quel mistero che si studia, si studia, si studia e non ci sono spiegazioni umane. Anche lo studio più scientifico dice: “Ma questa è una cosa di Dio”. E questo è quello che fa dire ai messicani: “Io sono ateo, ma sono guadalupano”. Alcuni messicani: non tutti sono atei!
Anche un’altra cosa vorrei dirvi: che questo è l’ultimo viaggio nel quale ci accompagna il dott. Gasbarri. Da 47 anni lui lavora in Vaticano. E’ da 37 anni che si occupa dei viaggi. Lo dico perché possiamo, durante questi giorni, esprimergli la nostra gratitudine ed anche pensare ad una piccola festicciola qui, nel rientro… E poi mons. Mauricio Rueda sarà l’incaricato dei viaggi. Benvenuto! E adesso se mi permettete vorrei salutarvi personalmente.

P. Lombardi
Prima che il Papa saluti i singoli, noi invitiamo la nostra decana che, oltre ad avere dato dei film al Papa, adesso gli dà modo di proteggersi dal sole del Messico. Questo è il terzo Papa a cui Valentina offre un sombrero! Valentina Alazraki Perché si senta messicano! Il primo l’ho donato a Giovanni Paolo II 37 anni fa. Poi lui ne ha fatto una collezione perché ha viaggiato cinque volte. Papa Benedetto lo indossò in Guanajuato e disse che si sentiva messicano. Quindi adesso era il Suo turno. Inoltre, questo sombrero è venuto da Cuba. Una famiglia messicana se lo era portato a Cuba, ma non riuscì a consegnarlo a Lei e me lo lasciò. Io promisi, in caso Lei avesse mantenuto la promessa di andare in Messico, di darglielo. Quello che non immaginavo è che il sombrero tornasse a Cuba. Questa è stata la sorpresa! Grazie e buon viaggio!

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Papa Francesco
La ringrazio. Grazie Valentina, a Lei, e a tutti i messicani, e a tutti i giornalisti. Molte grazie!




Fonte: Sala Stampa Vaticana

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