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Il piccolo Mustafa è mutilato dalla guerra in Siria. E l’Italia si mobilita per sostenerlo

Da quella foto simbolo è partita una raccolta fondi per comprare delle protesi al piccolo e la politica si sta muovendo per offrirgli cure e ospitalità. Raggiunti circa 27mila euro – riferisce il TgCom24 – in una settimana.

Un padre, mutilato della gamba destra, che tiene in braccio il figlio, sorridente, senza nessuno degli arti. Sono Munzir al-Nazzal e Mustafa, protagonisti della foto che ha vinto il Siena Photo Awards e simbolo del dramma della guerra in Siria. Ora, quell’immagine, potrebbe cambiargli la vita: subito è partita una raccolta fondi per comprare delle protesi al piccolo Mustafa e l’Italia si sta muovendo per offrirgli cure e ospitalità. 

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si è messo a disposizione. “Il sistema sanitario del Lazio – ha scritto in un tweet –  è disponibile ad accogliere e prendere in carico Mustafa per garantirgli cure e una vita migliore”. Ma non è il solo politico. La Repubblica scrive che “la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha dato mandato al capo del Dipartimento per l’Immigrazione di studiare una soluzione per portare nel nostro Paese Mustafa e la sua famiglia”. Anche la Farnesina, insieme con l’ambasciata di Istanbul, si sta interessando del caso.

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