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Il perpetuo ritardo del Governo italiano. Le bollette impazzano, e ancora non hanno fatto niente

Il governo prepara un nuovo decreto per contrastare l’aumento del costo dell’energia e dispone un intervento per mettere un freno alla corsa incontrollata dei prezzi della benzina. In ritardo di almeno due mesi, come sempre.

Ma per quale motivo paghiamo lo stipendio a questi signori?

Il provvedimento atteso in Cdm per la prossima settimana dovrebbe contenere limiti al consumo energetico degli edifici e l’ampliamento del bonus sociale per i nuclei familiari a basso reddito, ma potrebbe stabilire delle soluzioni affinché le accise sui carburanti si mantengano entro un tetto massimo sulle tariffe dei carburanti.

Nuovo decreto contro il caro-bollette: le ipotesi di provvedimenti

Il tema dell’energia è stato affrontato negli ultimi giorni dal premier Draghi in diverse occasioni, dal question time in Parlamento al vertice europeo di Versailles: “Il Governo condivide le vostre preoccupazioni – e le preoccupazioni di tutti – per l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. E, come ho detto, siamo al lavoro per limitare l’impatto di questi rincari sulle imprese e le famiglie – soprattutto quelle più vulnerabili” ha detto nell’ultimo intervento alla Camera

Nuovo decreto contro il caro-bollette
Nuovo decreto contro il caro-bollette

Rispondendo alle domande dei deputati, il presidente del Consiglio ha ricordato i 16 miliardi di euro stanziati dall’esecutivo tra la seconda metà del 2021 e la prima del 2022 per fronteggiare il caro-bollette, sottolineando come queste risorse avranno effetti anche fino al secondo trimestre di quest’anno.

Miliardi che non sono serviti a niente, alle famiglie italiane stanno arrivando a pioggia bollette di acqua, ma soprattutto luce e gas, al triplo delle stime, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

“Abbiamo previsto l’azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese, e l’abbassamento dell’Iva al 5 per cento per le utenze del gas. Abbiamo potenziato i sussidi energetici per le famiglie più svantaggiate. E abbiamo introdotto un credito d’imposta per i consumatori industriali energivori pari al 20 per cento dell’incremento del costo della fornitura di elettricità del primo trimestre 2022” ha fatto presente Mario Draghi.

 

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