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Il Papa vuole muoversi un po’ da solo: il Cardinale Bergoglio che andava nelle favelas in metro

Non ci dobbiamo stupire troppo di Francesco che chiede all’autista di accompagnarlo da solo per riparare gli occhiali. Se ci pensiamo davvero bene, non c’è niente di eccezionale. Possiamo comprende l’eco dei media, ne abbiamo parlato anche noi, come accadimento sicuramente originale. Ed è già molto che il Santo Padre non abbia preso la Renault4 che gli hanno regalato all’inizio del Pontificato e si sia messo da solo al volante! 🙂

padre-Carlos-OliveroChe per Papa Francesco sia normale, come per chiunque, andare dall’ottico per comprare gli occhiali nuovi lo confermano i racconti di padre Carlos Olivero (nella foto) , il sacerdote delle favelas di Buenos Aires che riconosce nel cardinale Bergoglio il maestro della sua formazione.Intervistato da Monica Mondo per la puntata di “Soul – Speciale Meeting di Rimini” in onda domani 6 settembre alle 12.15 (e alle 20.30) su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre, 18 di TivuSat, 140 di Sky, in streaming su www.tv2000.it), Padre Carlos Olivero ricorda il servizio prestato dal cardinale Bergoglio alla guida dell’arcivescovado della capitale argentina negli anni precedenti l’elezione al soglio pontificio, e spiega: “Veniva nella favela Villa 21-21 in autobus, la gente lo riconosceva, si accalcava intorno a lui, gli faceva festa e lui scendeva e camminava per le stradine salutando tutti. Nessuna autorità politica ha mai fatto così, nessuno viene in mezzo a noi senza almeno la scorta”.
“Era vicino a noi quando eravamo ancora seminaristi – prosegue – veniva a parlarci, potevamo fargli qualsiasi domanda, chiamarlo tutte le mattine tra le sei e le sette e sapevamo che ci avrebbe risposto, e che se avevamo bisogno di vederlo, nel giro di 24 ore il tempo l’avrebbe trovato…la  sua capacità di lavoro era impressionante, come la sua sensibilità”.

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A colloquio per trenta minuti con Tv2000, il sacerdote argentino descrive la difficile realtà delle favelas di Buenos Aires, la povertà, la totale assenza dello Stato, la piaga della droga che distrugge la vita di tanti ragazzi. “Per comprarsi “il paco” – sottolinea – le ragazzine si prostituiscono, fanno aborti, diventano madri bambine; i ragazzi rubano di tutto, e vivono per strada, nella disperazione”.

Redazione Papaboys fonte: Il Sismografo

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