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Il granello di senapa diventa un albero. Gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami

1vvRIFLESSIONE SUL VANGELO DI QUESTO LUNEDI’  –   Geremia usa l’immagine della cintura per descrivere la condizione del popolo di Israele nei confronti di Dio. L’episodio raccontato nella lettura di oggi, è una delle tipiche azioni profetiche, con cui l’inviato del Signore rende plasticamente comprensibile il suo insegnamento.

Nel nostro caso i temi trattati sono: la vocazione d’Israele ad aderire strettamente a Dio, l’infedeltà, e perciò la minacciosa prospettiva della punizione. Vogliamo essere “ripresi” dal Signore perché costantemente ci allontaniamo da lui?

Cerchiamo di rimanere fedeli alla sua Parola, sacrificando gli interessi personali?

Le due parabole del granellino di senapa e del lievito annunziano che il regno di Dio è in continua espansione. Gesù evidenzia alcune caratteristiche: il regno è una realtà dinamica, inizialmente piccola, ma carica di una potente forza vitale, che agisce in modo nascosto e silenzioso nel cuore delle persone e nel mondo, così come un minuscolo seme diventa un albero e una manciata di lievito fermenta una grande quantità di pasta.

Inoltre questa parabola vuole farci scoprire il significato della parola “Chiesa”, non l’edificio fatto di mattoni rinchiuso nel labirinto del potere, ma comunità di discepoli gioiosi.

Il Seminatore (Gesù) ha preso alcuni granellini di senapa (i suoi discepoli) e li ha piantati su tutta la terra. Questi uomini che sembravano così piccoli, insignificanti,  (come il lievito e il granellino di senapa), hanno dato vita a un grandissimo albero ed a una grande “forma di pane” -(la Chiesa)-, dalle grandi braccia pronte ad accogliere, coloro che vogliano trovarvi ristoro, e capace di saziare la fame di ogni vivente.

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Quando la comunità cristiana smarrisce le caratteristiche descritte dalle parabole, diventa una grande multinazionale a scopo benefico e non più la meravigliosa casa di Dio.

Tante volte pensiamo alla Chiesa come un grande “villaggio vacanze”, dove è dovuta ai frequentatori ogni richiesta per soddisfare le personali voglie. Non è così! Per costruire l’edificio santo è necessario uscire da se stessi, rinnegarsi e compiere il disegno di Dio.  È così che il regno dei cieli si diffonde! Senza clamore, abituiamoci ai piccoli gesti quotidiani. Essi possono farci costruire un mondo pieno di Amore, accompagnati dal sorriso e dalla presenza del Signore.  a cura di don Salvatore Lazzara

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