Pubblicità
HomeNewsCaritas et VeritasIl gabbiano sopra il comignolo della Sistina

Il gabbiano sopra il comignolo della Sistina

2 ANNI CON FRANCESCO – Un gabbiano,  oggi (13 Marzo 2013 ndr),  si è poggiato sul comignolo della Cappella Sistina. Molti hanno ammirati stupefatti, esclamando: “sarà un segno da parte di Dio'”. Sappiamo come i segni nella vita del credente occupano un posto importante. Giovanni XXIII, diceva di guardare “i segni dei tempi”, che Dio donava alla Chiesa. Dio, misteriosamente parla attraverso i segni ed anticipando così la sua benevolenza. Il gabbiano nella Bibbia indica la forza della libertà che unisce cielo e mare; l’opposto del leviatano, il mostro della brutalità del potere. Un simpatico twitt, afferma: “ho gridato alla colomba (non al gabbiano del comignolo). Forza America!”. Al di là di ogni considerazione sul “chi” sarà, continuiamo a pregare lo Spirito Santo, perchè possa donare alla Chiesa un pastore buono e fedele. Il Signore ha ascoltato la nostra preghiera: non ci donerà un Papa secondo i nostri schemi, ma un Pontefice che realizzi sempre e sopra di tutto la sua divina e santa volontà. Bellissima la banda che suona in piazza san Pietro in segno di festa…

Un gabbiano prima dell’elezione di Papa Francesco ha sostato sul comignolo della Cappella Sistina. Lo stesso volatile ora scrive al Santo Padre in nome di tutti gli “esponenti senza voce del Creato” perché inviti l’umanità a prendersi realmente e attivamente cura di tutti gli animali e le piante che compongono il miracolo della vita sul pianeta, senza i quali gli stessi esseri umani non potrebbero vivere. Di seguito il testo completo della lettera del gabbiano:

Beatissimo Padre, chi Le scrive è il gabbiano reale che, la sera della Sua elezione, sostò sul comignolo della Cappella Sistina, quasi a simboleggiare l’interesse che noi, esponenti senza voce del Creato, riponevamo nel fatto che Ella abbia scelto il nome di Francesco per il Suo Pontificato. E noi tutti piante e animali che componiamo il miracolo della vita su questo Pianeta, siamo sicuri che Lei, seguendo l’esempio di San Francesco, vorrà esprimere dal suo altissimo soglio l’invito a tutta l’umanità di prendersi realmente e attivamente cura della varietà della vita presente nel mondo, con i nostri fratelli, villosi, piumati e squamosi che condividono con l’uomo il viaggio sulla Madre Terra. Sarebbe per noi una cosa magnifica poter udire il Suo richiamo alla difesa di tante creature, oggi ridotte alle soglie dell’estinzione o sottoposte a pratiche crudeli. Pensiamo a Fratello Lupo, agli uccelli e ai pesci che assistevano incantati alle prediche di San Francesco, ancora perseguitati da pratiche di caccia e di pesca eccessive. Oppure ai fiori di campo che un uso improvvido di erbicidi sta portando alla scomparsa, persino ai bordi dei campi coltivati. Pensiamo all’orso bianco, privato, come tante altre specie, del proprio habitat per i cambiamenti del clima che l’uomo ha provocato.

Noi tutti, animali e piante del Creato, confidiamo che Lei – che ha già espresso tante importanti prese di posizione per la tolleranza e la carità – pronunci un appello in nostra difesa. E chissà quanti cattolici devoti gioirebbero nel vedere accomunati nell’amore e nel rispetto per il creato, anche le piante e gli animali, riconoscendo in ogni espressione della natura – dagli uccelli del cielo ai gigli dei campi amati da Gesù – l’impronta sacra del Creatore di ogni cosa. Il gabbiano della Sistina. a cura di Emanuela Graziosi

gabbiano5

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome