
Netto il giudizio del segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, che già nella mattinata di sabato aveva reagito con sorpresa e preoccupazione. Una “sentenza pericolosa” che limita fortemente “la garanzia di libertà sull’educazione che tanto richiede anche l’Europa”, ha detto .
Altri vescovi hanno fatto sentire la loro voce, a partire da quello di Livorno, città in cui è sorto il caso, dopo che il Comune, nel 2010, aveva notificato alle Suore Mantellate e alle Salesiane un conto salato per gli arretrati Ici/Imu per il 2004/2009 riguardanti due scuole paritarie.
Monsignor Simone Giusti descrive il servizio delle scuole paritarie come molto apprezzato e conveniente per lo Stato. “Di certo questa sentenza costringerà molti istituti a chiudere, perché non saranno in grado di pagare e verrà meno dunque la libertà di scelta nell’educazione dei propri figli”.
Anche l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, parla di “una visione ideologica che rischia di limitare la libertà della scelta educativa delle famiglie italiane raccomandata dall’Europa. Il fatto che le scuole paritarie cattoliche debbano chiedere una retta alle famiglie che le scelgono per i propri figli è una anomalia ed una ingiusta penalizzazione per le famiglie stesse, rispetto a quelle che scelgono la scuola statale – aggiunge Nosiglia in una nota -. Tale quota, indispensabile, dal momento che lo Stato e le istituzioni locali non coprono che una minima parte delle spese di gestione, non produce alcun profitto, perché non riesce a sopperire a tutte le concrete necessità di funzionamento della scuola stessa. Quindi le scuole paritarie che svolgono un importante servizio pubblico, non traggono da questa attività alcun profitto”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire
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